Ancora una volta gli operatori hanno chiuso la settimana col pensiero dei colloqui commerciali USA/Cina. Secondo il Wall Street Journal entrambe le parti sarebbero pronte a delle concessioni che aprirebbero le porte all’accordo e alla firma probabilmente il 27 marzo. Ovviamente la propensione al rischio è tornata in sella, anche perché pare che gli Stati Uniti siano disposti a rimuovere molte, o forse anche tutte, le tariffe già in auge mentre la Cina è disposta a cedere sulla proprietà intellettuale e sugli investimenti stranieri.
Dicevamo della propensione al rischio, lo vediamo sui titoli azionario nelle majors del forex. Il momentum del dollaro sta perdendo nuovamente vigore (anche se sta guadagnando terreno sull'euro), con il dollaro australiano e il kiwi che provano a risollevarsi così come lo yuan cinese è in fase di apprezzamento. Le valute rifugio come lo yen e il franco svizzero stanno perdendo. Ci sono stati guadagni anche sui mercati asiatici durante la notte, mentre i futures sulle azioni statunitensi ed europee erano in rialzo. Un buon inizio di settimana, quindi, che potrebbe lasciar presagire rialzi importanti.
Wall Street ha chiuso la settimana scorsa mettendo a segno guadagni important:S&P 500 +0,7% a 2807 punti con i futures USA che incrementavano di un altro +0,4%. I mercati asiatici, come detto, hanno risposto posizionamente con il Nikkei +1,0% e Shanghai Composite +1,0%. Nelle materie prime i guadagni sul dollaro hanno colpito con forza l’oro e l' argento, mentre il petrolio dopo la brusca caduta di venerdì sta provando a trovare supporto.
È un inizio settimana abbastanza tranquillo per quanto riguarda il calendario macro economico, il solo dato importante è rappresentato dal PMI delle costruzioni nel Regno Unito delle 10:30 sceso al di sotto del livello 50. Ciononostante la sterlina mantiene il momentum positivo.