Si parte. InVRsion, la startup innovativa che sfrutta la realtà virtuale per simulare spazi di vendita (virtual shop per supermercati o negozi), prodotti in 3D ed esperienze d’acquisto, ha lanciato la campagna di equity crowdfunding con il portale BacktoWork24.
E ora la società punta molto sul paradigma del digital twin: “Il nostro concetto è diverso rispetto a quello più comune – precisa l’amministratore delegato Matteo Esposito – A livello generale è una riproduzione digitale, di un qualsiasi prodotto esistente, che serve per fare dei test e metterne alla prova le funzionalità. InVRsion, invece, ha intercettato un’esigenza diversa, ovvero quella di avere un gemello digitale del prodotto in diversi formati da usare a seconda del contesto: per esempio delle foto da pubblicare sul sito, piuttosto che delle riproduzioni in 3D per la realtà virtuale o per l’estensione dei cataloghi. Possiamo fornire un vero e proprio kit digitale”.
Sarebbe un metodo per ottimizzare delle risorse già in mano alla startup, come le foto che sono comunque necessarie per il processo di riproduzione in 3D di un oggetto. InVRsion, inoltre, sta sviluppando anche un digital twin in glTF, un formato per il 3D riconosciuto dai principali browser e da Facebook (NASDAQ:FB).
“Integriamo tutto con la creazione di un database contenente le informazioni relative al prodotto digitalizzato, come la misura, il peso, la descrizione. O, in caso di beni alimentari, la tabella nutrizionale e le indicazioni di filiera. E sono soltanto alcuni esempi”, aggiunge l’amministratore delegato.
La società fornisce hardware, knowhow e prepara i gemelli digitali a seconda delle esigenze del cliente, in una sorta di contratto di servizio. Il costo è legato alla quantità della produzione: le società possono digitalizzare tutti gli oggetti che desiderano.
Attenzione però alla concorrenza nei settori della realtà virtuale e aumentata che sono in fermento e stanno vivendo una fase di sviluppo. “Abbiamo degli asset che ci distinguono dai concorrenti – assicura Esposito – Ora puntiamo a industrializzare i nostri servizi. InVRsion sta depositando dei brevetti relativi ad algoritmi e metodologie per rendere automatica la produzione dei kit digitali. Oggi i processi sono semi-automatici. L’obiettivo finale è quello di avere un sistema che digitalizzi, senza il bisogno di appoggiarsi ai team di sviluppo esterni, prodotti simili a quelli che abbiamo già nel nostro database (attualmente sono oltre 20 mila, ndr)”.
Secondo la società, in questo modo di potrebbero abbattere i costi di produzione dei gemelli digitali di circa il 60%. “Il nostro modello di business è scalabile e può fare gola agli investitori”, conclude Esposito.