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La Bce e le parole di Draghi spingono l'euro al di sotto 1,3000

Pubblicato 05.09.2014, 08:42
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribasissta dal 08.05.2014

La seduta di ieri è stata caratterizzata da un forte aumento della volatilità soprattutto per quanto riguarda la valuta europea, complici i vari appuntamenti sulle nuove mosse di politica economica e monetaria messi in campo dalle BCE. La giornata è diventata “incandescente” subito dopo le ore 13.00, quando gli esperti del board della banca centrale europea hanno deciso di ridurre ulteriormente il costo del denaro di 10 punti base, portando il tasso di rifinanziamento principale allo 0,05% (da 0,15%), mentre quello sui depositi è stato abbassato a -0,20% (da -0,1%), in questo modo si eviterà che le banche che faranno richiesta di fondi di tenerli fermi presso la Banca Centrale, in quanto aumentando il prezzo del deposito dei fondi nei caveau della Bce, le banche potrebbero decidere di ridurre le richieste di fondi. Inoltre, è stato ridotto anche il tasso di rifinanziamento marginale, portato allo 0,3% (da 0,4%). Le nuove misure messe in campo dell’Eurotower, serviranno per preparare il terreno per le aste TLtro in programma il prossimo 18 settembre. Subito dopo la pubblicazione delle nuove misure sul costo del denaro, c’è stata la consueta conferenza stampa da parte del numero uno dell’Eurotower, Mario Draghi, il quale ha presentato il nuovo piano di acquisti di Covered bond e Abs (Asset backed securities) a partire dal prossimo mese di ottobre, inoltre, il chairman ha spiegato che “ad agosto si è assistito a un deciso peggioramento dell'inflazione e la ripresa economica ha perso slancio". Adesso, l'obiettivo principale è dare stimolo a una crescita dell'Eurozona più debole del previsto e a una inflazione sempre più bassa. L’effetto delle parole di Draghi e della riduzione del costo del denaro, non si è fatto attendere sul mercato valutario, la valuta unica è letteralmente precipitata al di sotto il livello psicologico di 1,3000, perdendo in una sola giornata di contrattazione ben 230 punti, al momento la major si è fermato ad un minimo a 1,2919, testato l’ultima nei primi giorni del mese di luglio del 2013. Oggi sarà un altro giorno scoppiettante per la major in questione, soprattutto per quanto riguarda il green back il quale sarà sicuramente condizionato dal market mover più importante in assoluto, ovvero dai non farm payrolls in programma nel primo pomeriggio. E’ preferibile attendere cosa succede domani e poi decidere, nel week end a mercati fermi, le future mosse da intraprendere nelle prossime sedute.eurusd d

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