Non è un segreto: la BNS sta intervenendo per proteggere il Franco svizzero. Al momento il CHF scambia sopra 1,08 contro la moneta unica e sull’EUR/CHF persistono pressioni al ribasso, con la banca centrale impegnata nella lotta per mantenere la coppia sopra la soglia a 1,07/1,08.
Stamattina sono stati diffusi i dati sui depositi a vista totali e interni; essi mostrano un aumento marginale nella settimana conclusasi il 22 luglio, ciò nonostante, l’intervento probabilmente continuerà, anche se in misura minore, man mano che i mercati sposteranno l’attenzione dalle incertezze dell’UE alla riunione del FOMC di mercoledì e alla probabilità di un rialzo del tasso della Fed a settembre, che sta salendo verso il 25%.
Alla riunione del 15 settembre, la BNS non dovrebbe annunciare modifiche, perché probabilmente preferirà giocare a carte coperte e mantenere un elemento di sorpresa.
Per il momento, la banca si concentra sulla difesa del Franco, compito che sta diventando sempre più difficile, con le passività del bilancio della BNS in forte aumento.
La scorsa settimana le esportazioni svizzere hanno sofferto, a giugno sono calate del -3,3%. La bilancia commerciale è ancora positiva, perché anche le importazioni legate al manifatturiero sono calate.
Nel complesso, tuttavia, l’economia sta rallentando e quindi la BNS continuerà a restare sotto pressione.