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La chicca di agosto: rendimento fino al 17% e protezione profonda sulle new energy

Pubblicato 18.08.2022, 13:00
Aggiornato 05.03.2021, 16:55

Non accade molto spesso di trovare un certificato con una simile configurazione: quota sulla parità, ha barriere profonde, rende ancora molto fino al 17% annuo e su tre sottostanti il primo Bloom Energy è volato del 76,1% dal livello iniziale, il secondo Plug Power ha guadagnato il 44% mentre Schneider Electric (EPA:SCHN) ha perso l’8,8% ma è anche il titolo più resiliente di tutti, più simile a un'utility e su cui gli analisti vedono positivo.
In particolare il certificate emesso da Bnp Paribas (EPA:BNPP) sulla rivoluzione energetica su Bloom Energy, Plug Power e Schneider Electric Phoenix quota sulla parità e stacca premi trimestrali con memoria del 4,35% (17,4% annuo) se nessuno dei sottostanti crollerà del 60%.
Le barriere dei premi con memoria sono decrescenti del 10% ogni 12 mesi dal 60% della prima data di valutazione al 40% dell’ultima. Proprio grazie all’effetto memoria sarà sufficiente l’ultima condizione, ovvero che nessuno dei titoli sia crollato del 60% a scadenza, per ricevere tutti gli eventuali premi non incassati in precedenza.
La tabella sotto mostra i livelli di riferimento del certificato
livelli di riferimento
Sembra quasi un controsenso, ma la vera forza di questo certificate è la flessione di Schneider Electric a fronte di barriere profonde, che ha permesso al prodotto di staccare fino ad oggi tre cedole dal 4,35% senza essere rimborsato in anticipo. Schneider sta tenendo il prezzo del certificate a un livello davvero interessante, 100,54 euro lasciando il rendimento a livelli elevatissimi nonostante, su tre sottostanti, ora possiamo concentrarci solo su uno, Schneider Electric, con una barriera sul capitale distante il 34% e sulle cedole il 56% a fronte di un rendimento del 17,4% annuo che in due anni e mezzo di vita residua del prodotto, significano 9 cedole da 4,35% ovvero il 39,15%.
E’ difficile trovare sul mercato prodotti con una quotazione simile che rendono ancora come se avessero tutti e tre i sottostanti al livello iniziale. Il motivo è semplice ed è legato alla possibilità del rimborso anticipato.
Dalla data di valutazione di luglio, il prodotto offre la possibilità di rimborso anticipato al livello nominale 100 euro con i tre sottostanti sopra il livello iniziale più lo stacco della cedola.
La prossima data di valutazione è fissata il 25 ottobre e, se Schneider Electric dovesse riportarsi sul livello iniziale, il prodotto verrebbe ritirato a 104,35 euro ovvero 100 euro di valore nominale più la cedola maturata negli ultimi due mesi. In questo caso l’investitore guadagnerebbe circa il 4% in due mesi ovvero il 24% annualizzato, comunque non male.
Certo si è tentati di tifare per un andamento piatto per Schneider Electric puntando a incassare più cedole possibili.

Analisi dei sottostanti


Il certificate è stato pensato per approfittare della rivoluzione energetica, in particolare sullo sviluppo atteso dalle energie alternative e dai servizi di efficientamento di consumi su cui Schneider Electric è tra i leader. Le performance di Bloom Energy e Plug Power rispetto al livello iniziale parlano da sole. Il settore è al centro dell’interesse sia per i programmi di Ue, Usa e Cina che puntano alla riduzione di Co2 sia per gli effetti che la guerra in Ucraina sta avendo sul mercato dell’energia.
Se Plug Power e Bloom Energy sono due titoli più volatili ma anche con un business aggressivo, Schneider Electric è un colosso francese più simile a una utility del futuro concentrata sui servizi di efficientamento energetico con ricavi per 30 miliardi, oltre 128mila dipendenti e un business ben diversificato geograficamente con il 29% dei ricavi dal Nord America, 26% dall’Europa, 30% dall’Asia e 15% dal resto del mondo.
Gli analisti che seguono il titolo vedono una crescita stabile ma non con numeroni a doppia cifra. Barclays (LON:BARC) parla dell’8% di aumento dei ricavi all’anno per una società che, in piena crisi, è riuscita a battere le attese perché offre quello che tutti cercano, il risparmio energetico e una diminuzione dell’impatto ambientale. Il consensus Bloomberg sul titolo vede 16 analisti con un giudizio Buy (comprare il titolo), 9 con una raccomandazione Hold, tenerlo in portafoglio e due consigliano di venderlo con un prezzo obiettivo a 148,46 euro non distante dal livello iniziale. A leggere i report tutti convergono nel descrivere la società impostata a una crescita moderata ma costante.
Bloom Energy e Plug Power sono le più conosciute anche per la loro volatilità che dall’emissione del certificate a oggi è praticamente dimezzata. Entrambe sono esposte soprattutto in soluzioni con l’idrogeno, ma si occupano anche di sistemi per catturare la C02 e servizi per l’efficientamento energetico. Su Bloom Energy il consensus Bloomberg ha un target a 28,56 dollari. Su Plug Power su cui abbiamo scritto più volte, il target price è a 36,84 dollari, entrambi sopra gli attuali prezzi di Borsa.
Con perfetta scelta di tempo, il 16 agosto KR Sridhar, Ceo di Bloom Energy, ha annunciato un aumento di capitale da 338 milioni di dollari per la società da lui fondata, che in questo momento è al centro dell’interesse di tutti gli investitori che coprono il mondo delle energie alternative e dell’idrogeno. L’operazione prevede l’emissione di 13 milioni di nuove azioni che vengono offerte a 26 dollari l’una.
Davvero interessante il prezzo dell’aumento non lontano dalle attuali quotazioni. Nessuno sconto ai nuovi sottoscrittori indice delle forza che il titolo gode sul mercato e sulle aspettative di crescita.
Di Bloom Energy si è parlato per la prima volta in Europa lo scorso giugno, quando Ferrari (BIT:RACE) ha annunciato un accordo con la società californiana per acquistare un sistema di fuel cell da 1 MW da installare negli stabilimenti di Maranello. Le celle a combustibile dell’azienda basata a San Jose possono trasformare idrogeno, gas naturale e altri combustibili green (come il biogas) in energia elettrica senza combustione e consentiranno quindi a Ferrari di ridurre le emissioni di CO2 del suo storico stabilimento emiliano.
L’impianto di Bloom Energy, installato nei giorni scorsi, inizialmente sarà in grado di fornire il 5% dell’energia elettrica richiesta dallo stabilimento di Ferrari e consentirà di ridurre del 20% il consumo di gas rispetto all’impianto di cogenerazione
Il rialzo di Bloom Energy si è fatto impetuoso nelle ultime settimane (+58% nell’ultimo mese) quando è si è avuta la certezza che il Senato Usa avrebbe approvato l’Inflation Reduction Act, un provvedimento entrato in vigore pochi giorni fa che stanzia 369 miliardi di dollari di spesa pubblica per contrastare il cambiamento climatico e migliorare la copertura sanitaria pubblica.

La strategia sul certificate


La forza di questo certificate è quella di offrire rendimenti molto elevati concentrandoci su un unico sottostante con barriere ancora profondissime e un prezzo sulla parità. Una situazione davvero rara da trovare.
L’elevato flusso cedolare potrebbe essere interrotto dal rimborso anticipato ma in questo caso l’investitore avrebbe comunque messo da parte un bel guadagno che, ricordiamo, potrà essere utilizzato anche in caso di compensazione con minus valenze in portafoglio.
La nostra strategia è quella di acquistare il certificate senza puntare al rimborso anticipato per incassare più cedole possibili.

Scenari alla scadenza


Crediamo che lo scenario più probabile sia l’evento di un rimborso anticipato legato a un balzo di Schneider Electric, ma se questo non dovesse realizzarsi allora il certificate arriverà alla scadenza naturale e avremo i classici due scenari con però un plus davvero interessante ovvero la possibilità di incassare ricche cedole nonostante un richiamo sotto la pari. Vediamo come:

  1. Rimborso a 100 euro e stacco di tutte le cedole, lo avremo se all’ultima data di valutazione, il 27 gennaio 2025, nessuno dei tre sottostanti avrà perso di più del 40% dal livello iniziale.
  2. Rimborso sotto il livello iniziale ma stacco di tutte le cedole. Se, alla data di valutazione finale, Schneider Electric dovesse essere il titolo con la peggiore performance ed aver perso oltre il 40% di protezione del capitale, ad esempio il 43%, il certificate verrebbe ritirato a 57 euro. Dall’altra parte poiché la perdita di Schneider Electric è inferiore al 60% il certificate staccherà comunque tutte le cedole (in tre anni sono pari a 17,4% per tre ovvero, il 52%) e l’investitore non avrà perso (quelle residue sono 9 pari al 39% e la perdita sarebbe limitata al 4%).
  3. Rimborso sotto 100 flusso cedolare limitato. Con una performance del peggiore dei sottostanti di oltre il -60% dal livello iniziale allora non si riceveranno cedole, oltre a quelle già distribuite, e il certificate verrebbe rimborsato sotto i 40 euro, ma significherebbe registrare un fortissimo crollo del titolo che non ci aspettiamo.

Ricordiamo che investire in certificati espone l’investitore al rischio fallimento dell’emittente e a quello di azzeramento di un sottostante, casi che possono comportare la perdita dell’intero investimento. Bnp Paribas vanta un rating Aa3 da parte di Moody’s, A+ da S&P. I potenziali rendimenti indicati sono sempre al lordo della tassazione.

Ultimi commenti

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Isin XS2021821199
È possibile avere il codice Isin?
FORZA ISIN
Il certificate di BNP Paribas con Isin XS2021821199 su Bloom Energy, Plug Power e Schneider Electric Phoenix stacca premi trimestrali con memoria del 4,35% (17,4% annuo) se nessuno dei sottostanti crolla del 60%. Penso sia questo e non mi sembra una brutta idea.
Comprali tu
se rendono di sicuro non lo scrivono su i media, se li sarebbero già comprati i soliti noti !
Isin, grazie???
Isin del Certificate?
Buonasera, mi potrebbe cortesemente indicare l’isin del certificate? Grazie
Isin ?
elamaroooo
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