Il settore tecnologico è il più forte finora nel 2023, ma è importante il modo in cui si definisce il tech per valutare performance, rischio e altri fattori. È più difficile di quanto non sembri, perché ci sono più di 90 ETF in questo settore, secondo ETFdb.com.
Per avere un’idea sulle opzioni disponibili e su come cambino i risultati, CapitalSpectator.com si focalizza su dieci dei più grandi ETF nel settore tech. La fonte dei dati è ETFdb.com (la lista completa è disponibile qui). Ad un primo sguardo, troviamo una serie di fondi selezionati tra i 25 più grandi (in base agli asset in gestione). La tabella sotto cerca di minimizzare le sovrapposizioni riportando un solo fondo per ogni specializzazione all’interno del tech. Ad esempio, vediamo solo un ETF del settore semiconduttori.
Il messaggio principale: gli ETF tech sono diversi da vari punti di vista, compresi performance, possedimenti e rischio. La tabella, ad esempio, mostra i ritorni sull’anno in corso che vanno dall’ottima performance del VanEck Semiconductor ETF (NASDAQ:SMH), +50% e oltre finora nel 2023, al rialzo relativamente modesto del 13% per il Defiance 5G Next Gen Connectivity ETF (NYSE:FIVG). Notiamo anche che il grado di concentrazione nei primi dieci possedimenti cambia radicalmente: da oltre il 70% per XLK a meno del 20% per l’equal-weigh RSPT.
Il riferimento di questi fondi è probabilmente il Technology Select Sector Fund (NYSE:XLK), balzato di oltre il 39% quest’anno. E questo rispetto al +15% dell’azionario statunitense in generale, secondo l’SPDR® S&P 500 (NYSE:SPY).
Come suggerisce la varierà di risultati dei fondi, la decisione su come (o se) selezionare i settori all’interno del campo tech in generale può avere importanti conseguenze per i ritorni ed i rischi di investimento.
C’è anche un fattore macro da considerare al momento: il rischio bolla. Ci si chiede infatti se l’attuale corsa dei tech non sia altamente speculativa. È facile trovare chi crede che l’intelligenza artificiale (IA), che sta alimentando il rally dei tech di quest’anno, sia la prossima grande novità.
“I recenti sviluppi nell’IA generativa prospettano un cambiamento epocale”, hanno scritto all’inizio del mese gli analisti di Bank of America.
Ma Jason Pride, responsabile di strategie di investimento e ricerche di Glenmede, una società di Philadelphia, è cauto.
“Nella mia carriera non ho ancora mai visto un ciclo tech in cui il rialzo iniziale non sia più pieno di entusiasmo e speranze rispetto alle prospettive a lungo termine”.