a fine dei titoli FAANG?
Dopo anni di sottoperformance, i titoli value (come ripetuto più volte da Stock Gain già da inizio 2021) stanno ampiamente sovraperformancdo i titoli growth.
Come sempre, i mercati hanno sorpreso le masse un'altra volta, poiché gli investitori continuano ad accumularsi in titoli in growth.
L’abbiamo ormai ripetuto all’esasperazione ed è stato detto anche da Fuoriclasse del calibro di Ray Dalio e Warren Buffett:
Nei mercati tutto ciò che fa la maggioranza non funziona. MAI.
Il grafico seguente mostra la differenza di performance annuale tra i titoli value e growth.
L'impennata dei value nel 2022 è stata sfruttata in anticipo dal nostro team a partire da gennaio, quando chiamavamo il crollo di mercato.
Questa previsione ha permesso all'azienda di prosperare mentre l'S&P 500 subiva perdite su perdite.
Infatti, gli investitori cercano la sicurezza mentre i mercati inciampano e i titoli value hanno funzionato da porto sicuro.
Infatti, i periodi di sovraperformance dei titoli value rispetto ai growth si sono verificati durante periodi difficili dei mercati finanziari.
Tuttavia, come mostra il grafico seguente, esiste un enorme divario di performance tra valore e crescita.
Dal 2008, gran parte di quel "divario" rimane attribuibile a tre fattori principali: azioni FAANG, riacquisti e investimenti passivi.
Il grafico sottostante mostra l'impatto che i riacquisti di azioni hanno avuto sul mercato nell'ultimo decennio
In altre parole, in assenza di riacquisti di azioni, il mercato azionario non spingerebbe i massimi storici di 4600 ma livelli invece più vicini a 2700
È importante sottolineare che ciò che questi "riacquisti" forniscono alle azioni FAANG è un "acquirente artificiale".
Pertanto, quando i gestori patrimoniali cercavano un porto sicuro per detenere capitali, i titoli FAANG erano i titoli preferiti.
Ciò era dovuto al fatto che mantenevano un livello elevato di liquidità e i riacquisti fornivano un acquirente pronto quando necessario.
Ciò ha consentito ai gestori patrimoniali di spostare rapidamente centinaia di milioni di dollari dentro e fuori le posizioni senza incidere sostanzialmente sul prezzo.
In altre parole, tra la Federal Reserve che ha iniettato una massiccia quantità di liquidità nei mercati e le società che riacquistavano le loro azioni, non ci sono stati altri acquirenti significativi sul mercato.
Uno dei problemi con i mercati finanziari attualmente è l'illusione della performance.
Quell'illusione viene creata dai più grandi titoli ponderati per la capitalizzazione di mercato (Prezzo della Società x Numero totale delle azioni).
In particolare, ad eccezione del Dow Jones Industrial Average, i principali indici di mercato sono ponderati in base alla capitalizzazione di mercato.
Insomma, man mano che il prezzo delle azioni di una società si apprezza, questa diventa un costituente dell'indice più significativo.
Di conseguenza, le variazioni dei prezzi nei titoli più grandi hanno un'influenza smisurata sull'indice.
Riconoscerai i nomi dei primi 10 titoli dell'indice.
I primi 10 titoli dell'indice S&P 500 comprendono circa 1/3 dell'intero indice.
In altre parole, per ogni dollaro che confluisce in un indice come S&P500, 0,31$ confluiscono nei primi 10 titoli.
Attualmente, negli Stati Uniti vengono scambiati circa 2165 ETF, ciascuno dei quali possiede molte delle stesse società sottostanti.
Ad esempio, quanti ETF passivi possiedono gli stessi titoli che comprendono le prime 10 società dell'S&P 500?
403 possiede Apple (NASDAQ:AAPL)
437 possiede Microsoft (NASDAQ:MSFT)
345 possiede Google (NASDAQ:GOOGL)
347 possiede Amazon (NASDAQ:AMZN)
251 possiede Netflix (NASDAQ:NFLX)
377 possiede Nvidia
310 possiede Tesla (NASDAQ:TSLA)
216 possiede Berkshire Hathaway
269 possiede JPM
In altre parole, su circa 2165 ETF azionari, i primi 10 titoli dell'indice comprendono circa il 20% di tutti gli ETF emessi.
Anni e anni di Fed accomodante hanno favorito il pompaggio di valuta in ogni asset garantendo il rialzo di tutto ciò che non è liquido:
- Azioni
- Obbligazioni
- Immobiliare
- Lusso
etc…
Ora il trend si sta invertendo e, come ripetiamo da inizio anno, ad essere colpiti particolarmente saranno gli stessi titoli che raccoglievano capitali col secchio quando la Fed era super-accomodante.
Ora la situazione è cambiata, proprio mentre la maggior parte si trovano in enorme difficoltà a causa degli aumenti dei costi e dei consumatori sempre più in difficoltà.
E' solo l'inizio.
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