Negli ultimi giorni, la lira turca si è mossa sull’ottovolante, perché l’incertezza politica è salita di un altro gradino dopo l’arresto di decine di deputati dell’HDP (il filo-curdo Partito Democratico dei Popoli).
Venerdì scorso, la TRY ha toccato un nuovo minimo storico contro il biglietto verde, la coppia USD/TRY ha raggiunto quota 3,1714.
Dal fallito colpo di stato del 15 luglio, la lira ha perso più del 10% e il rating del credito turco è stato tagliato a spazzatura.
L’attuale incertezza politica e il rischio al rialzo sulle pressioni inflazionistiche terranno gli investitori internazionali lontani dalla lira turca e dagli investimenti locali in generale.
Se questa situazione durasse nel tempo, per la Turchia sarebbe difficile finanziare l’attuale deficit delle partite correnti, soprattutto considerando le crescenti tensioni in Medio Oriente e l’aumento dei prezzi delle materie prime – dato che la Turchia importa più del 92% dei suoi consumi annuali.
Lunedì, però, la valuta si è stabilizzata, dopo che Standard & Poor’s ha rivisto al rialzo l’outlook della Turchia, da “negativo” a “stabile”.
Stamattina la coppia USD/TRY è scesa a circa 3,15.