Rassegna giornaliera sul mercato forex, 28 maggio 2019
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management
Non sottovalutate il potere della persistenza. Questo mese per ben tre volte il cambio USD/CAD ha testato senza chiudere sopra 1,35 e se consideriamo anche l’occasione di aprile, i tentativi mancati sono stati quattro. Chiaramente si tratta di un livello di resistenza importante per il cambio e con il giusto evento catalizzatore, il livello di 1,35 sarà superato facilmente. Nonostante i dati canadesi decisamente positivi, il cambio USD/CAD è stato in uptrend nelle ultime sei settimane e alla vigilia dell’annuncio di politica monetaria della Banca del Canada, gli investitori puntano su previsioni caute. Se avranno ragione e la banca centrale ignorerà i miglioramenti del mercato del lavoro e delle vendite al dettaglio, questo quarto tentativo potrebbe essere quello giusto per il cambio USD/CAD.
Secondo i dati economici recenti l’economia canadese va alla grande. Aprile è stato un mese da record per la crescita occupazionale, il mercato immobiliare è forte e le vendite al dettaglio core hanno registrato forti guadagni lo scorso mese. Il settore immobiliare, che è stato fonte di preoccupazione per la banca centrale, è migliorato e anche l’attività manifatturiera è cresciuta ad un ritmo più veloce. L’inflazione è scesa su base mensile ma è tornata al 2% su base annua. Due settimane fa il Governatore della BoC Poloz ha dichiarato che il mercato immobiliare ha beneficiato dei fondamentali forti e che si prevede un picco nel corso dell’anno. Tuttavia, durante l’ultimo vertice di politica monetaria non è stato dello stesso avviso.
Quando la BoC si è riunita ad aprile, era in corso un diffuso miglioramento dell’economia e un rialzo nelle vendite al dettaglio e nel commercio. Tuttavia, la banca centrale ha completamente trascurato questi report ed ha rivisto al ribasso le proiezioni economiche sull’assunto che il settore immobiliare e le vendite al dettaglio avrebbero registrato un calo nei mesi successivi. La BoC ha espresso timore per la crescita globale e per la guerra commerciale in corso. Dall’ultimo vertice l’economia canadese è migliorata ulteriormente, ma le relazioni tra Cina e USA sono peggiorate sensibilmente, i prezzi del petrolio sono scesi del 10% e le borse hanno registrato un’impennata. La Cina è il secondo partner commerciale del Canada dopo gli USA e la prospettiva di una crescita più debole in entrambi i paesi rappresenta una grande minaccia nelle previsioni relative ai prossimi sei mesi per il Canada. La BoC potrebbe continuare con un approccio cauto e questo potrebbe essere abbastanza deludente da far chiudere il cambio USD/CAD sopra 1,35 per la prima volta da inizio gennaio.
Ecco come è cambiata l’economia canadese dall’ultimo vertice di aprile:
Intanto il cambio EUR/USD ha ripreso a scendere dopo aver risposto positivamente alle elezioni europee. La conclusione delle elezioni europee dello scorso fine settimana è che i partiti euro scettici non hanno avuto abbastanza voti da interrompere l’attività legislativa, ma i centristi hanno avuto abbastanza seggi da causare un’ulteriore frammentazione nell’area. Nonostante i dati sulla fiducia siano migliori del previsto, le previsioni sono scoraggianti visto il calo dell’attività delle imprese. I dati sul mercato del lavoro tedesco saranno rilasciati mercoledì e secondo i dati PMI la crescita occupazionale è scesa nel settore manifatturiero e in quello dei servizi lo scorso mese. Tecnicamente, il cambio EUR/USD ha respinto la media mobile giornaliera su 20 giorni e punta a scendere ulteriormente. Prevediamo un ulteriore calo sotto 1,1150 ed un possibile test dei minimi di maggio.
I timori per la corsa alla leadership nel Regno Unito e la gestione della Brexit pesano sul cambio GBP/USD che si avvia a ritoccare 1,26. Il dollaro australiano e quello neozelandese faticano a mantenere i recenti guadagni, mentre il cambio USD/JPY resta invariato. I dati migliori del previsto sulla fiducia dei consumatori negli USA hanno contribuito a spingere il calo del cambio USD/JPY, ma con il rendimento dei titoli che scende ai minimi degli ultimi 10 mesi e il Presidente Trump che dichiara di non essere pronto ad un accordo con la Cina, il rischio è al ribasso per il cambio.