- Dopo un’estate infelice, i tempi duri non sono passati per i long sulla soia
- Un report super-bearish sul raccolto a fine settembre potrebbe segnare la condanna a morte del mercato
- L’USDA stima scorte di soia di 274 milioni di bushel
- Il mercato potrebbe scendere a 11,70 dollari, secondo i grafici; al contrario, una ripresa lo porterebbe a 14,77 dollari
I tori della soia hanno pochi posti in cui nascondersi.
Dopo un’estate dolorosa, i tempi duri non sono finiti per i long e ottobre si prepara ad essere il quinto mese di fila in rosso.
Il motivo? Un report super-bearish sul raccolto di fine settembre pubblicato dal Dipartimento per l’Agricoltura USA (USDA) che, secondo i trader, potrebbe rappresentare la mazzata finale per il mercato.
I future della soia sul Chicago Board of Trade sono crollati del massimo in un mese e mezzo, con -3,3% dopo il report del 30 settembre.
Grafici di SKCharting.com con i dati di Investing.com
L’USDA ha stimato scorte di 274 milioni di bushel, contro le previsioni commerciali di 242 milioni. E questo rispetto ai 971 milioni di bushel visti il 1° giugno ed ai 257 milioni del 1° settembre 2021.
Prima del report, fa notare AgWeb, le voci erano di un’ovvia carenza di soia. E invece il report ha rivelato più soia del previsto.
Di conseguenza, la soia ha registrato il tonfo peggiore dal -4,3% del 1° agosto, ha spiegato Jerry Gulke di Gulke Group. Aggiunge:
“Cosa è cambiato? Abbiamo aumentato le scorte. Questi bushel in più sono un problema, quando stiamo ancora cercando di capire quanta distruzione della domanda ci sia stata”.
La chiusura di venerdì scorso di 13,64 dollari per bushel, dice Gulke, è stata la mazzata finale per le prospettive del prezzo della soia.
“La buona notizia è che siamo ancora sopra i 13 dollari fuori dai campi”, ha dichiarato.
“Persino per il 2023, siamo sopra i 13 dollari. Penso che il mercato stia ancora mettendo in conto un sovrapprezzo per il clima”.
Jack Scoville del PRICE Futures Group di Chicago, suggerisce che i problemi internazionali potrebbero stare pesando sulla soia oltre al raccolto USA.
“Il Brasile offre ancora soia e il Sud America nel complesso dovrebbe produrre un buon raccolto quest’anno”, ha spiegato.
“L’idea sulla produzione statunitense resta forte dopo il bel tempo ad agosto e settembre. Ci sono ancora lockdown in Cina e si teme che il paese stia importando di conseguenza meno”.
La situazione della soia non potrebbe essere più diversa rispetto ad otto mesi fa.
Ad inizio febbraio, la soia era schizzata in 12 settimane su 16, quando il greggio aveva segnato i massimi di 8 anni di 90 dollari al barile e la maggior parte delle materie prime aveva registrato un’impennata a causa dell’invasione russa dell’Ucraina. L’inflazione, intanto, correva ai massimi di 40 anni.
La situazione attuale spinge Gulke a chiedersi cosa potrebbe riportare la soia al picco di febbraio di 17,59 dollari.
“Il problema è che ci troviamo in una posizione in cui dobbiamo avere per forza un problema da qualche parte per poter rivedere un prezzo di 15-17 dollari”, aggiunge.
Per ora, i future della soia restano nella morsa degli orsi e potrebbero persino scendere sotto i 12 dollari, dice Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di SKCharting.com.
“Le prospettive restano bearish”, afferma Dixit.
Secondo lui, l’indice di forza relativa, gli indicatori stocastici e il MACD sulle finestre temporali giornaliere, settimanali e mensili indicano tutti negatività.
La media mobile esponenziale su 5 mesi di 1,425 dollari che incrocia sotto la Banda di Bollinger media di 14,43 dollari è già bearish, aggiunge.
Il grafico giornaliero mostra respingimenti multipli al ritracciamento di Fibonacci del 38,2% del calo 17,84-12,88 dollari.
I prezzi hanno inoltre infranto il supporto del canale e sono scesi dopo un retest, aggiunge Dixit.
“Fino a quando 14,05 dollari sarà resistenza, il ribasso prevarrà per un retest del calo a 13,14 dollari, il punto di accelerazione per un ulteriore calo a 12,50 e 11,70 dollari”.
Al contrario, una sostenuta rottura sopra 14,05 dollari aprirà la strada ad una ripresa verso 14,77 dollari, spiega Dixit.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.