Continua, seppur con alti e bassi evidenti, l'avversione al rischio. La situazione COVID preoccupa gli investitori, anche ieri abbiamo avuto conteggi (quasi) record nelle in molte parti del mondo, soprattutto in Europa e Stati Uniti, e nuove misure restrittive freneranno la crescita nel quarto trimestre.
L'auspicata ripresa a V rischia di trasformarsi in una W, costringendo i mercati a riposizionarsi di conseguenza. Nel frattempo, i colloqui sugli aiuti fiscali non stanno andando da nessuna parte. L'azionario ha perso ulteriore terreno, mentre i prezzi del petrolio Brent hanno chiuso vicino al supporto chiave a 40 $. I titoli del Tesoro USA hanno perso da -0,6 bps (2 anni) a -4,9 bps (30 anni). Il rendimento del decennale ha messo a segno un test del livello superiore – ora supporto – del range laterale (intorno allo 0,80%) da cui è recentemente uscito.
Il Bund tedesco è l'unico che non ha risposta, i rendimenti tedeschi alla fine hanno chiuso la sessione di ieri invariati. In tutto questo contesto il dollaro avrebbe potuto/dovuto guadagnare di più viste le perdite sui mercati azionari, ma l'apprezzamento sembra poter prendere corpo in queste prime ore di sessione.
Tutto lascia presagire un'altra giornata all'insegna del risk-off, ma molto dipenderà da quel che potrebbe accadere durante la sessione americana.