L'Italia potrebbe essere un leader precursore per sdoganare le criptovalute a livello europeo? In base alle attuali norme che regolano gli investimenti, le premesse per arrivarci ci sono. Gli investitori, infatti, sono tenuti a pagare le tasse solo sulle partecipazioni di valore superiore ai 51.645 euro, mentre nel resto dell'Europa vige ancora un elevato livello di scetticismo.
La percezione delle criptovalute
Dalla loro nascita con il padre Bitcoin, creato nel 2009 da un anonimo inventore che sviluppò una sua idea su internet sul finale del 2008, le monete virtuali hanno fatto parlare di sé. Tanto odiate e altrettanto amate, hanno riscosso opinioni altalenanti da un pubblico differenziato. Dal successo del loro debutto hanno passato dei momenti alterni, contraddistinti da picchi e ricadute, e si sono caratterizzate da un'estrema volatilità. Ma dall'attuale andamento incerto, a causa della crisi economica dettata dal conflitto russo ucraino, dall'inflazione e dal caro prezzi, si prospetta un avvenire speranzoso.
Maxim Manturov, Responsabile della consulenza sugli investimenti di Freedom Finance Europe, afferma che: "il mercato delle criptovalute è sotto pressione a causa dei conflitti in ambito geopolitico. Per fare riferimento alla storia, il primo dimezzamento si è verificato il 28 novembre 2012 e il tasso di BTC ha iniziato a salire pochi mesi dopo, fino a raggiungere 1.163 dollari per 1 BTC alla fine del 2013. Il secondo dimezzamento è avvenuto il 9 luglio 2016 e, solo alla fine del 2017, il prezzo della prima valuta digitale è salito a 1.966 dollari. Il terzo dimezzamento del BTC si è verificato con un tasso di 8.700 dollari e non abbiamo visto un nuovo massimo storico fino alla fine del 2021. Il prossimo quarto dimezzamento avverrà nel 2024 e solo alla fine del 2025 potremo sperare di vedere il BTC crescere. E poiché il valore di COIN e HOOD ha una correlazione diretta con la crescita del prezzo del BTC oggi, solo entro il 2025 vedremo un aumento del valore delle società".
(Image: Tradingview.com)
Un'attrazione verso il mondo delle valute digitali che ha visto sempre più utenti dirigersi, con investimenti e risparmi, nella loro direzione, dato anche il crescente numero di nuove monete che nascono continuamente. Ma le economie mondiali hanno da sempre bistrattato le criptovalute. Sono stati più i Paesi in via di sviluppo che, non disponendo di capillari infrastrutture bancarie e finanziarie, hanno prediletto le monete digitali in quanto unica via per trasferire valute all'estero a costi ragionevoli e senza stringenti limitazioni dalle autorità monetarie.
Il vero slancio a livello mondiale c'è stato nel 2021, anno in cui c'è stata un'impennata nell'utilizzo delle monete virtuali e il tentativo di adottare una regolamentazione dei mercati, anche se nebulosa e un po' sparpagliata. Perché l'offerta di guadagno di queste piattaforme è allettante rispetto alle infrastrutture di finanza tradizionale, ma si contraddistinguono da una regolamentazione difficile da controllare. In generale, i rischi maggiori sono legati ai crolli improvvisi di valore, alle frodi, alle chiavi private perse, l'impossibilità di stabilire responsabilità, all'irreversabilità delle transazioni in valute digitali e dalla perdita della privacy.
(Image: datawrapper.de)
Le regole italiane sugli investimenti di criptovalute
L'Italia ha pian piano accresciuto il suo interesse verso il mondo delle cripto. E a febbraio di quest'anno, dal decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze, sono arrivate le regole da seguire per operare con le criptovalute nel territorio nazionale.
Vi è l'obbligo per gli operatori ad iscriversi a un registro gestito dall'Oam, che è l'organismo degli agenti e dei mediatori creditizi. L'obiettivo è quello di fare ordine in modo che il risparmiatore possa trovare una realtà chiara e trasparente, con un monitoraggio periodico trasmesso alle autorità di vigilanza, la magistratura e le forze di polizia.
Per quanto riguarda le tasse, secondo il Fisco, si pagano le imposte sulla giacenza media di criptovalute, che si hanno in uno o più wallet, solo quando si superano i 51.645,69 euro per 7 giorni consecutivi. Verranno tassate però non l'intero importo ma solo le plusvalenze ottenute, con un'imposta sostitutiva del 26%.
Conclusioni
Qualcosa sta cambiando, in un mondo sempre più interconnesso e virato al digitale, le criptovalute stanno avendo un ruolo chiave nel dare autonomia alla finanza. Possono essere un'alternativa futura al denaro che abbiamo conosciuto finora e, quindi, avere la capacità di sostituire il sistema di economie globali obsoleto rispetto agli strumenti e la tecnologia che ormai pervadono ogni settore della vita odierna. Inoltre, la scelta è vasta e le diverse opportunità che offrono le monete digitali sono ottime anche per diversificare il portafoglio.
In tutto il mondo si stanno muovendo iniziative per dare delle normative ai mercati cripto. L'Italia ha fatto un passo avanti decretando finalmente nuove regole atte a regolamentare le monete digitali e dissipare la tanta confusione che generano. Uno slancio che può portare un'ondata ad effetto domino, e che potrebbe dilagare anche negli altri Paesi europei. E' importante però andare verso una normativa ordinata e unificata, con una prospettiva di insieme.