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L’economia Usa corre, banche d’affari e Fed di Atlanta alzano le stime del Pil

Pubblicato 18.10.2023, 12:33
Aggiornato 05.03.2021, 16:55

Dati macro alle stelle in Usa, con le vendite al dettaglio sopra tutte le previsioni e la produzione industriale che cresce. Il tanto auspicato rallentamento non arriva, anzi la Fed di Atlanta ora prevede una crescita del Pil del terzo trimestre annualizzata al +5,4%, il massimo dal 2021. 

  
Jay Powell aveva dichiarato saremo Data dependent ovvero la Federal Reserve guarderà giorno per giorno i dati macro prima di decidere se alzare o meno i tassi.  I dati macro parlano chiaro, forse troppo.  A settembre, le vendite al dettaglio, al netto dell'inflazione, sono aumentate dello 0,7%. Le previsioni erano ferme a un +0,3%. Stavolta non c’entrano le auto o la benzina. Il dato, infatti, al netto delle vendite delle quattro ruote ha corso con un +0,6% contro lo 0,2% atteso. Anche al netto di auto più benzina, si registra un boom +0,6% contro lo 0,1%. Le componenti più volatili, dunque non spiegano la corsa delle vendite. I dati sono netti: la domanda Usa è molto forte segno che l’economia corre. 
Bene anche la produzione industriale salita dello 0,3% a settembre mentre era stimata invariata con un tasso di utilizzazione degli impianti al 79,7%. Sotto il grafico della Federal Reserve sulla produzione industriale e manifatturiera 
 
 
I rendimenti dei Treasury segnano nuovi massimi 
 
Immediata la reazione del mercato dei bond, con il rendimento del Treasury americano a 10 anni che vola sui massimi dal 2007 a 4,851%, il 20 anni al 5,17% e il due anni si porta al 5,22% il massimo dal 2006. Salgono i bond e rallentano le azioni l’S&P500 è in leggero calo dello 0,3%.  
La reazione del mercato azionario è comunque composta: da un lato si teme un nuovo rialzo dei tassi ai meeting della Fed di dicembre e gennaio, dall’altro, il tanto temuto rallentamento dell’economia Usa a causa del caro tassi non si palesa all’orizzonte. 
Dopo il mercato, a parlare sono state le banche d’affari da JPMorgan a Goldman Sachs (NYSE:GS) e Morgan Stanley (NYSE:MS) aumentano le stime sul Pil Usa. Gli economisti di Morgan Stanley hanno rivisto al rialzo le loro previsioni di crescita del PIL per il terzo trimestre al 4,9% sulla base dei dati di martedì. JPMorgan ora prevede una crescita del 4,3%, mentre Goldman Sachs ha incrementato la sua stima al 4%. 
Anche dalla Federal Reserve di Atlanta arriva una rivisitazione al rialzo del Pil del terzo trimestre annualizzata al +5,4%, il massimo dal 2021. E’ importante notare che i modelli adottati dalla Fed di Atlanta sul Pil sono spesso quelli più avanzati e che si sono rivelati più volte anticipatori rispetto ai modelli utilizzati da altri distretti della Fed, a loro volta, con capacità predittive migliori su altri dati macro. 
 
 
 
Nuovi rialzi dei tassi in arrivo 
 
Dopo la pubblicazione dei dati, le aspettative di rialzo dei tassi in Usa aumentano. Il Chicago Mercantile Exchange & Chicago Board of Trade segnala che per il primo di novembre una pausa è ancora la probabilità maggiore, data all’88,5%, non più il 94,7% della rilevazione di una settimana fa. Ma le prossime due riunioni quella del 13 dicembre e del 31 gennaio vedono una probabilità di stabilità dei tassi molto più basse, a dicembre al 55,28% a gennaio al 47,28% 
 
 
 
Secondo Jack McIntyre, gestore presso Brandywine Global Investment Management, "i tassi possono continuare a salire finché qualcosa non si rompe".  
 
Il consumatore americano ha ancora fame 
 
"La morte del consumatore statunitense è stata ampiamente esagerata", ha affermato Omair Sharif, presidente di Inflation Insights LLC, in una nota ripresa da Bloomberg. I dati di oggi “mostrano la continua forza della spesa dei consumatori". 
Le vendite al netto dei servizi di ristorazione, i concessionari di automobili, i negozi di materiali da costruzione e le stazioni di servizio, sono aumentate del 6,4% su base annua nei tre mesi fino a settembre. Si tratta del più grande progresso di fine trimestre da giugno 2022. 
Priscilla Thiagamoorthy, economista senior di BMO Capital Markets, ha dichiarato che "anche se questo potrebbe non essere sufficiente per spingere la Fed a cambiare i margini a novembre, l'efficienza dell'economia americana indica che il lavoro della banca centrale per raffreddare l'economia e ripristinare la stabilità dei prezzi potrebbe non essere ancora completato." 
Kayla Bruun, economista senior presso Morning Consul LLC, ha affermato: "Finché le imprese continuano a produrre e ad assumere e i consumatori continuano a spendere, può essere un circolo virtuoso. Con tutti gli ostacoli derivanti dall'inflazione e dai tassi di interesse, si potrebbe pensare che tutto questo possa crollare, ma sembra funzionare." 

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Ultimi commenti

il consumatore americano ride ogni volta che può spendere attraverso mutuo, in qualsiasi esigenza, ma Poi piange quando deve pagare. hmm.. d'altronde credo che non pianga molto, anche perché c'è abituato. diventa tragico quando perde il lavoro. e forse è dovuto anche a questo che gli stati uniti hanno problemi quando tutto ciò accade. quando il cittadino americano non riesce più a pagare, figuriamoci quanti soldi vengono persi.
Ciao Gianfranco sono perfettamente d'accordo con te, i tassi di risparmio medi degli americani sono bassissimi, spendono molto a credito finch éne hanno, poi abbiamo un'inversione molto forte. Per noi europei ma soprattutto italiani è inconcepibile e preferisco la nostra cultura. Dall'altra parte le loro crisi sono più profonde ma durano meno tempo.
il consumatore americano ha sempre fame  fino a quando il tasso di prestito diventa insostenibile... poi arriva il digiiuno...
sono d'accordo
Guerre e recessione ovunque nel mondo con le manovre. Paese straindebitato a ogni livello, basato sul consumo scriteriato.
C'è poco da meravigliarsi, gli americani sono un popolo predisposto all'indebitamento, spendaccioni incalliti a dispetto dei tassi d'interesse sul credito al consumo oramai > 20%. Quando ciò non sarà più sostenibile e lo spettro dei default si abbatterà sulle finanziarie interverrà la Fed con i soliti salvataggi immettendo massa monetaria. Il paese dei balocchi...
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