Mi ha colpito molto questa mattina il dibattito sulla seguente immagine sotto riportata:
In particolare le persone si dividevano tra chi pensava che il 2022 sarà effettivamente un nuovo 2008 (con drawdown del 50-60% per capirci) e chi invece pensava che a breve il mercato ripartirà per continuare il suo trend bullish.
La cosa ovviamente non può che farmi sorridere, perché rispondere a questa domanda con certezza (come purtroppo molti provano a fare) significherebbe prevedere il futuro.
Perciò ancora una volta, nelle fasi di mercato molto volatili, la gente va fuori di testa invece di razionalizzare. Cercano in qualche modo di “controllare” i movimenti dei grafici, gli indicatori economici, le parole dei banchieri centrali, a cosa serve tutto ciò?
Sono tutte cose incontrollabili, perché anche ammesso che riusciamo ad indovinare che Powell alzerà i tassi dello 0.5% alla prossima riunione, non è affatto scontato l’effetto che questo potrebbe avere sui mercati. Quindi perché perdere tempo ed energie su cose inutili?
Ecco quindi cosa dovremmo invece fare e cosa potremmo controllare:
- I nostri obiettivi economico-finanziari
- La nostra asset allocation
- La nostra percentuale dedicata al risparmio ed all’investimento
- La capacità di aspettare ed avere un orizzonte sufficientemente lungo per investire
Fine.
Non ci sono altre cose su cui possiamo agire direttamente e che possiamo cambiare, dobbiamo sempre ricordarcelo.
Qui sotto, vi riporto l’andamento (due periodi da 40 anni ciascuno) con i rendimenti annualizzati di azioni, obbligazioni, valore dell’inflazione, e di un portafoglio 60/40 (60 azioni e 40 bond).
Ora, un portafoglio di questo tipo, nel primo periodo (dove l’inflazione è stata quasi il doppio di quella precedente) ha reso comunque un 3.3% netto annuo composto (8% meno inflazione al 4.7%).
Cosa bisognava fare per ottenere tutto ciò? Seguire i vari conflitti, le crisi petrolifere, preoccuparsi delle nifty-fifty o cosa? Nulla di tutto ciò.
Guadagnare, risparmiare, creare un portafoglio diviso al 60% da azioni e 40% obbligazioni (S&P 500 e Treasury ad esempio), ribilanciare ogni anno (riportare i pesi a 60/40) ed aspettare. Ah sì, ancora una cosa importante si doveva fare, fregarsene di tutto ciò che succedeva nel frattempo. Posso dirvi che fare quest’ultima cosa è complicato per il 90% degli investitori.
Ora, per completezza di analisi, vi ho inserito uno stesso portafoglio che potrebbe replicare anche un investitore non US, ovvero 60% MSCI World e 40% Global Aggregate (con 2 banalissimi ETF).
Anche qui, in 10 anni, vediamo come il rendimento annualizzato sia stato quasi dell’8%.
Ancora una volta:
- Obiettivi di vita (capitale più che raddoppiato in 10 anni, per fare cosa dipende dalla persona)
- Asset Allocation Strategia (60 azioni e 40 bond, ribilanciamento annuale)
- Asset Allocation Tattica (Azioni su MSCI World, Bond su Global Aggregate)
- Tempo e pazienza (una decade)
Tutto il resto, lasciatelo a giornali, indovini, gestori e chiromanti. Voi concentratevi su ciò che potete controllare.
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"