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Manca direzionalità, mercati in attesa di notizie sui colloqui commerciali

Pubblicato 22.02.2019, 11:01
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

I mercati evidenziano, da qualche giorno a questa parte, mancanza di direzionalità. E’ evidente come gli operatori siano in attesa di valutare i progressi – decisivi o meno lo vedremo – relativi ai negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina. Il dollaro si è stabilizzato dopo i verbali FED ma non siamo in grado di identificare una direzione reale e tale situazione potrebbe continuare fino al rilascio del dato sul PIL preliminare della prossima settimana.

Nel frattempo Donald Trump dovrebbe incontrare nuovamente il vice premier cinese Liu He, nella giornata odierna, il ché rappresenta certamente un segnale importante. I mercati sembrano abbiano già scontato tali notizie, in sostanza stanno attendendo di capire se il sospirato accordo ci sarà e quando verrà siglato. Non trascuriamo però un altro elemento, ovvero che nel corso del pomeriggio parleranno alcuni autorevoli membri della Fed (quattro in totale) tutti membri votanti del FOMC e potrebbero aggiungere qualcosa alle prospettive di politica monetaria.

Wall Street ha terminato la sessione del giovedì con l’S&P 500 a -0.3% ovvero 2775 punti mentre i futures statunitensi sono stati prossimi alla parità. I mercati asiatici hanno mostrato un andamento altalenante, con il Nikkei -0,2% e lo Shanghai Composite + 1,9%. Anche i mercati europei sono un po’ incerti dopo le salite d’inizio settimana. Nel forex manca direzionalità, lo ripetiamo, col dollaro che guadagna contro alcune valute mentre perde contro altre. Segnaliamo l'Aussie in recupero dopo le perdite di ieri mentre sul fronte materie prime l’oro sta ritestando il supporto in area 1325 dollari mentre il Petrolio prova a ripartire verso l’area dei 58 dollari.

Sul calendario economico il sentiment economico delle imprese tedesche è sceso più del 99,0 atteso (da 99,1 a gennaio), ovvero stiamo parlando dei minimi da 3 anni e del sesto mese consecutivo di declino. La lettura finale dell'inflazione di gennaio nell’Eurozona delle ore 11 dovrebbe vedere l’indice principale a +1,4% (+1,4% a dicembre) e il core 1,1% (+1,1% a dicembre). Nel pomeriggio, dopo le vendite al dettaglio del Canada, attenzione alle parole di John Williamsa alle 16:15, del vicepresidente FED Richard Clarida alle ore 18, James Bullard alle 19:30 e Randall Quarles sempre alle 19:30. Varrà anche la pena ascoltare il presidente della BCE Mario Draghi che parlerà alle 16:30.

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