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Membri della Fed, toni da colomba ma ottimisti

Pubblicato 23.03.2016, 12:26

A una settimana dalla decisione della Fed di mantenere i tassi invariati, i mercati sono ancora alla ricerca di indizi sul corso che i tassi seguiranno quest’anno. Ieri il presidente della Fed di Chicago Charles Evans ha dichiarato che il cosiddetto “dot plot” (diagramma a punti) della Fed, in cui i membri visualizzano le aspettative sui tassi di crescita e d’interesse, era troppo aggressivo.

Tuttavia, la Fed prevede ancora di alzare i tassi due volte quest’anno, come previsto dai mercati finanziari. Per quanto concerne le prospettive degli USA, Evans è sembrato piuttosto sicuro che l’inflazione raggiungerà l’obiettivo del 2% fissato dalla Fed. Secondo lui, entro la fine dell’anno il tasso di crescita dovrebbe superare il 2%, mentre quello di disoccupazione dovrebbe scendere al 4,75%. In altre parole, secondo Charles Evans, tutto prosegue per il verso giusto.

Secondo noi, la salute dell’economia statunitense è ampiamente sopravvalutata. Il debito è enorme, la disoccupazione continua a calare, ma anche i tassi di partecipazione scendono. Crediamo che la precarietà del lavoro, che non emerge dalle statistiche, stia aumentando.

L’ingente intervento della banca centrale ha creato solo una crescita artificiale. Ciò nonostante, i commenti ottimisti di Evans sostengono la forza del dollaro, che contribuisce a mantenere le materie prime (fra cui Oro e Argento) su prezzi più bassi.

Molti paesi, inclusi la Russia e la Cina, si buttano sull’oro, come del resto la Fed, perché crescono i timori che questi paesi vendano sempre più titoli di Stato americani.

L’aumento dei tassi non riguarda solo il vero stato dell’economia, ma anche il quadro geopolitico. Per il momento, il dollaro rimarrà forte contro le valute dei paesi emergenti, e in particolare contro AUD e CAD. Per oggi sono previsti anche gli interventi dei membri della Fed Patrick Harker e James Bullard. Ci aspettiamo toni da colomba, ma meno di quanto lo siano i mercati finanziari.

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EUR/USD

La coppia EUR/USD è in fase di lenta decrescita. Tuttavia, la resistenza oraria giace ancora a 1,1376 (massimo 11/02/2016). Il supporto orario si ubica a 1,1189 (minimo intragiornaliero), mentre un supporto robusto si ubica a 1,1058 (minimo 16/03/2016). Si prevede una continua debolezza. A più lungo termine, la struttura tecnica favorisce un’inclinazione ribassista finché reggerà la resistenza a 1,1746. La resistenza chiave si trova nell’area intorno a 1,1453 (massimo di fascia) e il livello a 1,1640 (minimo 11/11/2005) probabilmente frenerà un eventuale apprezzamento. L’attuale deterioramento dei livelli tecnici favorisce una flessione graduale verso il supporto a 1,0504 (minimo 21/03/2003).

GBP/USD

La coppia GBP/USD è in fase di indebolimento malgrado il momentum rialzista a breve termine rimanente. Tuttavia, nel medio termine la struttura tecnica mostra ancora una linea di tendenza ribassista. La resistenza oraria si ubica a 1,4514 (massimo 18/03/2016), mentre il supporto orario si trova attorno a 1,4140 (canale ascendente). È necessaria la violazione della robusta resistenza a 1,4668 (04/02/2016) per intravedere un cambiamento del momentum a breve termine. Il modello tecnico a lungo termine è negativo e favorisce un ulteriore calo verso il supporto chiave a 1,3503 (minimo 23/01/2009), fino a quando i prezzi permarranno al di sotto della resistenza a 1,5340/64 (minimo 04/11/2015, vedasi altresì la media mobile a 200 giorni). Tuttavia, le generali condizioni di ipervenduto e la recente ripresa dell’interesse all'acquisto spianano la strada verso un rimbalzo.

USD/JPY

Il momentum a medio termine della coppia USD/JPY è chiaramente negativo. Tuttavia, nel breve termine, la coppia continua a rafforzarsi. La resistenza oraria è data a 112,96 (massimo 17/03/2016). Una resistenza più robusta è data a 114,91 (massimo 16/02/2016). Il supporto orario è dato a 110,67 (minimo 17/03/2016). Nel breve termine si prevede un ulteriore consolidamento. Propendiamo per un’impostazione ribassista a lungo termine. Puntiamo al target a 105,23 (minimo 15/10/2014). Un aumento graduale verso la massiccia resistenza a 135,15 (massimo 01/02/2002) appare meno auspicabile. Si osserva un altro supporto chiave a 105,23 (minimo 15/10/2014).

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USD/CHF

Il momentum rialzista a breve termine della coppia USD/CHF è attualmente in fase di consolidamento. Il supporto orario si ubica a 0,9651 (minimo 11/02/2016). La resistenza oraria si ubica a 0,9913 (massimo 16/03/2016). Si prevede che mostri un ulteriore consolidamento verso 0,9800. Nel lungo termine, la coppia ha stabilito massimi da metà 2015. Il supporto chiave può essere individuato a 0,8986 (minimo 30/01/2015). La struttura tecnica favorisce un’impostazione rialzista di lungo termine.

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