Investing.com -- Richard Gnodde, vicepresidente delle operazioni internazionali di Goldman Sachs (NYSE:GS), ha espresso preoccupazione per il fatto che i CEO delle più grandi aziende europee potrebbero diventare politicamente più attivi nel sostenere politiche pro-crescita, come riportato da Bloomberg giovedì.
Questo avviene in risposta a quella che lui percepisce come una mancanza di azione da parte dei leader e dei funzionari del continente.
Gnodde ha espresso le sue preoccupazioni durante un'intervista con Bloomberg Television al World Economic Forum (WEF) 2024 a Davos. Ha suggerito che c'è un crescente senso di frustrazione tra la comunità dei CEO, e non sarebbe sorpreso se diventassero più assertivi nei loro rapporti con il quadro normativo e Bruxelles, così come nelle proprie capitali nazionali.
Il dirigente di Goldman Sachs ha inoltre affermato che l'umore nei consigli di amministrazione europei "non è buono". Ha notato che le aziende europee stanno osservando l'ottimismo aziendale negli Stati Uniti, in particolare in relazione all'insediamento del Presidente Donald Trump all'inizio di questa settimana.
Gnodde ha anche sottolineato che mentre il settore aziendale europeo sta investendo ingenti somme negli Stati Uniti, sta cercando più opportunità di crescita all'interno dell'Europa.
I commenti di Gnodde evidenziano un potenziale cambiamento nel panorama aziendale europeo, dove i CEO potrebbero assumere un ruolo più attivo nel plasmare le politiche che influenzano le loro industrie e l'economia in generale.
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