Dopo un'altra giornata straordinaria a Wall Street, il sentiment degli operatori sembra un po' cambiato stamattina. Non c'è stata alcuna notizia clamorosa che possa giustificare tale cambiamento, ma evidentemente non abbiamo neppure fattori così eclatanti da giustificare rialzi azionari come se non ci fosse un domani. I rendimenti obbligazionari in discesa stanno aiutando il dollaro a recuperare un po' di perdite recenti e servono come avvertimento che l'eventuale ritorno agli asset rifugio potrebbe far risalire rapidamente il biglietto verde.
Lo yen in questo momento sta sovraperformando sulle altre valute, mentre l'azionario sta perdendo terreno. Possiamo dare un'occhiata all'andamento dell'argento e del cross Aussie/Yen perché da sempre rappresentano dei barometri del sentiment. Non dimentichiamoci che sono iniziate le trimestrali USA e che nella giornata di ieri JPMorgan (NYSE:JPM) e Wells Fargo (NYSE:WFC) hanno pubblicato dati che confermano un crollo (60-70% in meno rispetto all'anno scorso nello stesso periodo). Un altro crollo è previsto oggi nelle vendite al dettaglio e nella produzione industriale USA, che potrebbero rappresentare dati chiave in ottica di sentiment a breve termine.
Come detto in apertura Wall Street ha chiuso la sessione di ieri con buoni guadagni: S&P 500 + 3,1% a 2846 punti. Sul fronte materie prime, attenzione perché il Petrolio sta provando a forzare il supporto dei 20$, mentre l'oro dopo aver sfiorato 1750$ si sta riportando verso quota 1700.
Per quanto riguarda il calendario economico, oltre ai dati USA e alle scorte di Petrolio, attenzione alla decisione della Banca del Canada che non dovrebbe cambiare i tassi dal + 0,25% attuale (+ 0,25% precedente) ma che potrebbe far muovere il mercato sulla base delle prospettive economiche future.