I dati della scorsa settimana mostrano che il totale dei depositi a vista in Svizzera continua a crescere, da 490.9 miliardi di franchi a 491.2 miliardi la settimana terminata il 22 Aprile. Crediamo che la SNB stia intervenendo per indebolire la propria valuta.
E probabilmente vi è la volontà di non comunicare tale intervento, per evitare speculazioni contrarie da parte dei mercati, come già avvenuto in passato. Da fine Gennaio 2015 il totale dei depositi è cresciuto drasticamente, di oltre 50 miliardi di franchi, e potrebbe aumentare ulteriormente.
La SNB continua a monitorare attentamente ogni commento o azione della BCE che potrebbe rafforzare il franco. Al momento, la politica monetaria della BCE non sta portando i necessari risultati.
Due settimane fa, Draghi ha affermato che "l'inflazione potrebbe scendere in territorio negativo nei prossimi mesi, prima di risalire". Inoltre, le incertezze a livello globali e le tensioni geopolitiche, come il Brexit, hanno causato acquisti di franchi anche a causa del suo status di valuta rifugio. Per questo motivo la SNB è intervenuta, anche se in modalità ridotta, sul mercato valutario.
Durante gli ultimi mesi, EUR/CHF si è lentamente ma costantemente apprezzato. Finalmente, la coppia ha superato la forte resistenza posta in area 1.1000. Tuttavia, la continuazione dei rialzi è stata limitata e ciò ci fa mantenere un'impostazione ribassista, a meno di improvvise e sorprendenti azioni da parte della BCE.
Non riteniamo possibile un nuovo "peg", ma la SNB potrebbe essere obbligata ad utilizzare un quantitative easing per combattere la deflazione e difendere la valuta contro un'eccessivo apprezzamento. Al momento ciò appare improbabile, ma un ritorno di EUR/CHF a 1.05 potrebbe costringere la SNB ad intervenire