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Morning adviser, estate finita sui mercati

Pubblicato 02.09.2013, 08:45
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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Matteo Paganini, 2 settembre 2013

INTRO
Ci siamo, ripartiamo con la liquidità che durante questa settimana dovrebbero tornare vicina a livelli normali, che si raggiungeranno, presumibilmente, settimana prossima. I percentili di volatilità, che si derivano dal pricing delle opzioni scritte su cambi, stanno costantemente aumentando ed iniziano a suggerire la potenziale partenza di movimenti direzionali, dopo le attese che abbiamo vissuto settimana scorsa, con il finire di settimana che ricoprirà un ruolo importante a causa dei dati USA.

Dollaro su e dollaro giù
Il dollaro americano ha mostrato delle buone correlazioni di breve periodo contro le principali valute, non essendo stato in grado di mettere a segno movimenti direzionali convinti pur essendosi sostanzialmente rafforzato e si trova questa mattina in discesa contro sterlina e dollaro australiano, con l’euro che si sta mostrando in ritardo rispetto a questi movimenti (che stanno, tra l’altro, rispettando le classi di volatilità tra cambi in base alla liquidità scambiata tra gli operatori) e che potrebbe tentare di riallinearsi con i movimenti citati. Con l’arrivo di settembre si comincerà a valutare la reale possibilità di uscita dal QE a stelle e strisce ed in questo senso sarà davvero importante seguire le pubblicazioni dei dati sulla disoccupazione americana che verranno rilasciati in chiusura di settimana. Qualsiasi miglioramento sostanziale della situazione, con le soglie da curare che si posizionano a 7.4% e 200k posti di lavoro creati, potrebbe rafforzare l’idea di chi (noi non siamo tra questi) pensa che il tapering possa cominciare già da settembre, con le borse che potrebbero vedere vendite importanti anziché acquisti, proprio in ottica di queste aspettative che se non si realizzeranno, potrebbero portare ad uno scenario completamente opposto con borse in salita su dati buoni. Da qui a venerdì crediamo di riuscire a comprendere cosa il mercato andrà a prezzare, come sempre seguiamo di giorno in giorno l’evoluzione della situazione.

Dati PMI e Carney: mattinata potenzialmente volatile
Attenzione oggi alla pubblicazione dei dati sui PMI europei ed inglesi alle ore 10.00 e 10.30, rispettivamente attesi a 51.3 e 55.0 contro precedenti di 51.3 e 54.6 e al discorso che Carney, governatore della Bank of England, terrà alle ore 13.30, prima del prossimo summit G20. Le due valute europee per eccellenza, che già in condizioni di mancanza di dati sono molto soggette a rotture direzionali di brevissimo periodo durante la mattinata (se guardate dei grafici orari vi accorgete di come, durante la notte, molto spesso esse vadano a muoversi in laterale all’interno di un fazzoletto di punti per poi rompere queste congestioni al mattino), oggi potrebbero mostrare aumenti di volatilità interessanti che seguiremo insieme sul forum del dailyfx.it e che ci potranno fornire buone opportunità operative, da lavorare con la massima cautela a causa del fatto che la liquidità sta sì tornando, ma non si trova ancora su livelli ottimali.
QUADRO TECNICO

EUR/USD:
l’euro si sta per ora mantenendo sotto la media a 21 oraria ma il fatto che a 1.3250 passino dei punti precedenti statici e che il cambio si sta mostrando in ritardo nei confronti di sterlina e australiano (contro dollaro) ci fa considerare questo come livello di resistenza sul quale valutare possibili acquisti di dollaro, tenendo conto che un estensione sopra 1.3265 potrebbe riportare verso 1.3300. In caso di tenuta delle resistenze il mercato potrebbe tentare di raggiungere area 1.3200 e se dovessimo superare 1.3165 potremmo aspettarci nuovi minimi in area 1.3140.

USD/JPY:
ci troviamo sopra la media a 21, che si sta mantenendo sopra quella a 100 periodi (orarie). Curiamo queste aree per eventuali acquisti su correzioni che potrebbero avvenire dato il fatto che ci troviamo su punti di resistenza statici, considerabili fino a 98.85. Un superamento di questo livello potrebbe dare spinta al movimento di ripartenza del dollaro, con potenziale approdo verso 99.20. Scenari difensivi in caso di rottura dei supporti potrebbero prevedere l’idea di acquisto di yen sotto 97.85, con target intorno a 50.

EUR/JPY:
situazione simile a UsdJpy con i livelli da curare che passano tra i prezzi attuali e 130.65 come resistenze e i supporti che invece sono rappresentati da livelli statici passanti poco sotto il 130.00. Il fatto che le medie qui non siano impostate però a rialzo fa divenire lo scenario di vendita sui punti statici per lavorare su eventuali correzioni verso i supporti quello principale, con l’idea che approfondimenti sotto 129.85 potrebbero portare a discese verso i minimi.

GBP/USD:
cable che potrebbe formare una divergenza ribassista oraria ma che fino a quel momento rimane impostato a rialzo. Rotture dirette, senza passare dai supporti, di area 1.5575 potrebbe riproporre salite oltre 1.5600 (con 1.5620 e 35 raggiungibili a step). I supporti passano per area 1.5540, su punti precedenti e dove sopra il potenziale incorcio a rialzo delle medie mobili orarie.

AUD/USD:
tentativo di approfondimento rialzista del dollaro australiano stamattina, con la prima rottura già avvenuta e con area 0.9000 come livello da valutare per ulteriori salite (0.9015 potrebbe risultare importante). In caso di tenuta di quest’ultimo potrebbero formarsi buone opportunità per il risk reward offerto di acquisto di dollaro americano (con scenari difensivi che possono tenere conto della possibilità di reverse sopra i punti visti) per rivedere i prezzi in area medie (0.8950), raggiungibile in caso di ritorno sotto 0.8965, che diviene il supporto principale da seguire ora.


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