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Morning adviser, fase di attesa

Pubblicato 09.07.2013, 08:58
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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Ieri argomentavamo di come i differenziali di tassi d’interesse attesi tra Stati Uniti ed Eurozona (e Regno Unito) siano in allargamento, così come i coefficienti di crescita economica e di conseguenza le aspettative sulle politiche delle Banche Centrali di riferimento.

Quanto accaduto giovedì e venerdì la settimana scorsa lo ha dimostrato a chiare lettere: Draghi e Carney hanno esplicitamente dichiarato che la politica monetaria resterà accomodante e a conferma di ciò hanno introdotto la ormai famosa “forward guidance” che in pratica consiste nel descrivere già che si farà in futuro dal punto di vista della politica dei tassi.

Ventiquattro ore dopo le release relative ai nuovi posti di lavoro creati negli Stati Uniti hanno invece mostrato miglioramenti ulteriori sul fronte del mercato del lavoro, sebbene i dati debbano essere filtrati se si considera il tasso di disoccupazione ritornato al 7,6% e se si scandaglia nell’analisi dei settori che hanno generato nuova occupazione.

Ad ogni modo ci troviamo in una situazione che vede la riunione di elementi che sembrano condurre a un cammino di rafforzamento per il dollaro americano contro le altre principali divise. Da un punto di vista operativo di trading questa visione, non convinzione badate bene, non è di per sé sufficiente per l’implementazione immediata di posizioni lunghe di dollari, che pure in ottica di detenzione di posizionamenti multiday potrebbero rivelarsi più che sensate.

Ci permette però di plasmare, dati i punti tecnici e determinate strategie operative, il trading a favore di quella che è una tendenza del mercato che è andata innescandosi e che potrebbe perdurare in maniera più marcata.

Nella fattispecie, come pure descrivevamo ieri, abbiamo assistito ad un classico lunedì di volatilità contenuta che ha permesso delle correzioni a sfavore di green back, assolutamente ben sfruttabili in quanto ci trovavamo su supporti e resistenze statici di grande significatività e che quindi offrivano ottimi rapporti Rischio/Rendimento oltre che una buona probabilità circa la loro tenuta visti gli scambi piuttosto modesti ed un calendario economico relativamente scarno.

Oggi ci apprestiamo, per la verità, a vivere una giornata dalle premesse decisamente similari con volatilità che potrebbe riguardare in maniera circoscritta la sterlina britannica dal momento che alle 10,30 vi sarà la pubblicazione di Bilancia Commerciale, Produzione Industriale e Produzione Manifatturiera del Regno Unito.

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Sui principali cambi valutari però, a differenza appunto di ieri, ci troviamo non più su livelli di prezzo soglia ma su punti che potrebbero acuire la correzione in atto e permettere la ripresa della tendenza di fondo una volta testati, come vedremo a breve nella consueta parte tecnica. Uno sguardo obbligato va gettato sul mercato azionario, in buona ripresa, e vicino a livelli di resistenza importanti e le materie prime con oro in ulteriore ripresa e petrolio nuovamente vicino ai massimi relativi in area 103,50.

EUR/USD
Eurodollaro, come già detto, in fase di correzione dopo la rottura della fase congestiva di ieri notte e il brillante superamento della media mobile esponenziale a 21 periodi su time frame orario, ora peraltro testata sul grafico a 4 ore. Naturale appare ora l’approdo sulla media a 100 in area 1,2900/10, la cui tenuta potrebbe essere propedeutica per nuovi posizionamenti short del cambio per primo target a 1,2870 e 1,2840 prima di guardare ai minimi a 1,2810. Il deciso superamento di 1,29 e con più prudenza di 1,2930, porrebbe come obiettivi verosimili l’1,2965 e l’1,2990.

USD/JPY
Decisamente ancora valido ed efficace il canale rialzista tracciato a partire dai minimi di metà giugno in area 93, con la trendline di supporto che ora transita al livello dell’importante livello statico di 100,85. Sul grafico orario la media esponenziale a 21 periodi può ora lavorare da supporto dinamico per accompagnamenti del prezzo verso il 101,40 prima e il 101,55 e il 101,80 poi, vista la rottura della miniflag rialzista ben visibile su time frame orario e inferiori. Oltre, si parlerebbe di breakout rialzista che vedrebbe in 102,50 il livello di approdo. La tenuta dei sopracitati punti di prezzo porrebbe le basi per un appiattimento dei massimi, sfruttabile alla rottura della figura di riferimento sotto 100,85 per movimenti forti verso area 100.

EUR/JPY
Ampio canale rialzista anche per il cross, sebbene meno preciso del “genitore” USD/JPY. La correlazione positiva talvolta mostrate nell’intraday tra l’EUR/USD e appunto l’USD/JPY consentono al cross in questione buone fiammate direzionali, ben sfruttabili al rialzo per il superamento di 130,30 a favore di 130,80 prima e 131,20 poi. La tenuta del 130,30 guardarebbe invece al naturale supporto in area 129,70/50.

GBP/USD
Bella figura di correzione per il cable che in queste ore si appoggia al livello del 23,6% di Fibonacci tracciato sull’ultimo ribasso a partire dall’1,53 fino ai minimi a 1,4860. Il superamento perciò di 1,4970 vedrebbe nel livello di 1,5030 il suo target ideale, appunto al 38,2% di Fibonacci, avvalorato anche dal posizionamento della media mobile a 21 periodi del grafico orario superata al rialzo e ora supporto dinamico e apripista per raggiungimenti della 100 transitante proprio nei presi del livello suddetto. La tenuta invece della resistenza di breve a 1,4970 ci permetterebbe di sfruttare ottimi Risdk/Reward per gli short con 1,4915 e 1,4860 come obiettivi

AUD/USD
La figura di riferimento è qui rappresentata dal canale ribassista ben in evidenza a partire dalla fine della correzione in senso rialzista di fine giugno. Proprio in queste ore il mercato sta testando la trendline discendente, ben sovrapponibile all’ottima media mobile a 200 periodi sul grafico orario. La rottura di questa confluenza grafica, congiuntamente al livello statico di 0,9180 porterebbe a strappi potenziali fino a 0,9250. La tenuta dell’area, insieme al formarsi di una potenziale divergenza ribassista con l’oscillatore stocastico sul grafico orario, ci farebbe invece rivedere 0,9110 e i minimi in area 0,9050.

XAU/USD
Ancora al rialzo il cammino del gold, che ha visto aumentare l’inclinazione positiva del canale rialzista che accompagna il prezzo dai minimi relativi toccati venerdì a 1.210. Possibile la rottura al rialzo di 1.260 per guardare a 1.270 e 1.290 sull’eventuale breakout. Ottimo il RR per operazioni corte sotto 1.260 per obiettivi in direzione 1.243 dollari l’oncia.

Davide Marone Analyst DailyFX


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