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Morning adviser

Pubblicato 08.11.2012, 09:15
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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Mercati ancora correlati quando i movimenti sono forti

L’indecisione sulla possibile apertura dei mercati europei che ci attanagliava ieri mattina ed il fatto di esserci concentrati soltanto sui livelli tecnici per l’operatività, eludendo qualsiasi tipo di convinzione o di scelta di uno scenario rialzista piuttosto che di uno ribassista a priori, ha pagato e ha permesso di approfittare di ottimi movimenti che si sono susseguiti sui mercati.

Oltre a questo, ora abbiamo un tassello in più da utilizzare per la valutazione del quadro correlativo tra i diversi strumenti finanziari e abbiamo, per ora, la conferma di quanto ipotizzato ieri. “Il fatto che la reazione del dollaro americano sia stata all’unisono ci conferma come gli investitori non siano ancora pronti a scommettere su posizionamenti di medio periodo, il che fa rimanere il biglietto verde al centro degli scambi nel ruolo di valuta rifugio (in momenti brutti) o di finanziamento (quando c’è appetito per il rischio)”. Questo scrivevamo ieri mattina ed effettivamente il mercato sembra aver proseguito seguendo questi concetti.

La discesa delle borse è stata veramente forte, con tutti gli indici americani oltre il 2% di perdita e gli indici europei che hanno fatto segnare segni meno, anche a causa delle stime sulla crescita europea, viste a 0% dalla Commissione Europea. Il Nikkei ha seguito i movimenti che abbiamo visto durante la giornata e le borse europee oggi potrebbero aprire senza grossi gap.

Importantissimo sarà seguire la conferenza stampa della Banca Centrale Europea che oggi deciderà sui tassi, in quanto potrebbe portare aumenti di volatilità sui mercati (ore 14.30), oltre alla decisione sui tassi inglesi, che comunque non dovrebbe impattare sulle quotazioni.

Prossimo passo per Obama sarà l’affrontare il Fiscal Cliff, ma siamo sicuri che da qui a fine anno faremo in tempo a tralasciare questo argomento per una buona parte dei nostri articoli mattutini, in quanto la concentrazione degli operatori risulta essere ancora sul breve temine, il che fa sì che la vastità degli argomenti da affrontare sarà buona.
usdjpy

EUR/USD
Molto bella l’evoluzione tecnica dell’EurUsd, che dopo la formazione della divergenza ribassista oraria ed il superamento a ribasso di 1.2840 è riuscito a compiere nuovi minimi di mercato. Ora stiamo scambiando sotto la media mobile esponenziale a 21 e potrebbero esserci tentativi di correzione rialzista pre BCE, che vedono in 1.2820 i livelli di resistenza, che se superati possono portare a rivisitare 1.2870. 1.2750 rappresenta un forte livello di supporto che in caso di mancata tenuta aprirebbe le strade verso 1.2680.

USD/JPY
Il mercato ieri ha tentato delle rotture rialziste durante la mattinata che hanno quasi raggiunto i livelli di resistenza proposti ieri a 80.50, dopodiché si è girato a ribasso e ha visto un veloce rafforzamento di yen durante la discesa delle borse. 79 ¾ si ripropone come livello di supporto da seguire, che in caso di rottura proporrebbe l’area compresa tra 79.30 e 79.50 come potenziale livello di target. Le resistenze sono poste tra 80.00 ed 80.10. Un superamento di questi livelli non darebbe spazio a risalite oltre 80.25. Soltanto un suo superamento può far risalire il dollaro verso 80.40.

EUR/JPY
Le resistenze in area 103.30 hanno funzionato bene ed il mercato è riuscito a raggiungere e superare abbondantemente il livello di 102.50. Ci troviamo in una situazione simile a quella del papà eurodollaro, con la EMA21 oraria che passa poco sopra 102.00 e con i principali punti di resistenza statici a 102.30. Questi i livelli da seguire per assistere a riprese verso 102.70, mentre se dovessimo superare a ribasso i minimi della notte, potremmo attenderci delle puntate verso 101.00.

GBP/USD
Restringimento di volatilità per il cable durante la sessione asiatica. Ci troviamo ora sotto 1.6010, il livello se seguire per catturare rotture rialziste verso 1.6040. In caso di tenuta, il mercato potrebbe provare a passare a ribasso 1.5950, che rappresenta il principale supporto da seguire.

AUD/USD
Forti acquisti di dollaro anche contro l’australiano, in grado di raggiungere i target sotto 1.0400 dopo aver rotto a ribasso 1.0435 ed essersi comunque mantenuto sotto le resistenze statiche tra 1.0500 e 1.0525. Siamo ora in fase laterale, con i confini da seguire che sono rappresentati da 1.0390 e 1.0435. In caso di rottura di uno dei due punti possiamo attenderci accelerazioni nell’ordine di 30/40 punti.

XAU/USD
Quasi raggiunto il 1,700.00 sul metallo giallo, che ha fornito ottime opportunità di vendita sulle resistenze ieri in mattinata. Siamo ritornati sopra 1,715.50, che insieme a 1,721.75 rappresentano i punti de seguire per vedere continuare la fase laterale. In caso di rottura di uno dei due livelli si va verso, rispettivamente, 1,730.00 e 1,710.00.

CRUDE OIL
Fortissima discesa per il petrolio, che ha sfiorato quota 84.00, dopo aver rotto a ribasso il trigger point di 87.80. Possiamo assistere a tentativi di correzione nella mattinata che non dovrebbero prendere forza se non superate le resistenze che passano in area 85.60 (in caso di rottura interverrebbe 86.10, media oraria a 100). Un ritorno sopra 86.50 è necessario per rivedere 87.50. Se dovessero funzionare le resistenze, potremmo aspettarci una continuazione della fase laterale e soltanto in caso di superamento ribassista di 84.80 potremmo pensare di vedere tentativi di raggiungimento di 84.00. Attenzione a lavorare su eventuali rotture ribassiste di quest’ultimo livello, gli stop sono posizionati anche oltre 83.70.

Matteo Paganini Senior Analyst FXCM

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