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Morning adviser

Pubblicato 11.01.2013, 09:05
Aggiornato 11.09.2019, 13:55
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Draghi sostiene l’euro

Il grafico dell’EurUsd parla da solo. Dopo i tentativi della mattinata di avvicinarsi ai punti di resistenza principali, a dire il vero superati, fornendo così dei segnali long che però non hanno portato ad aumenti di volatilità immediati, durante la conferenza stampa di Mario Draghi abbiamo assistito a un movimento direzionale della moneta unica europea che non lascia spazio ad interpretazioni: gli investitori ed i mercati hanno rilasciato un attestato di stima alla BCE per quanto riguarda la sua credibilità. I tassi non sono stati tagliati, come da previsioni, si è parlato di segnali di stabilizzazione “qua e là”, senza concentrarsi su dati particolari, rimanendo comunque chiari sul fatto che la ripresa non è vicina e che tutto il 2013 sarà un anno difficile, un anno durante il quale l’inflazione dovrebbe portarsi al di sotto del 2% (target di controllo) e mantenersi sotto questo livello, permettendo all’istituto centrale di non procedere con un taglio di tassi, che rimangono allo 0.75%, con il corridoio invariato a 0% e 1.50%.

Le condizioni del credito al consumo stanno migliorando, anche se non si vedono sostanziali aumenti del denaro trasferito dagli istituti di credito all’economia reale, questo a causa della congiuntura ancora debole (ma sappiamo già che ci troviamo di fronte ad un cane che cerca disperatamente di afferrare la propria coda senza riuscirci) e le misure straordinarie messe in piedi dall’istituto di Francoforte rimarranno ancora in essere, fino a quando non si verificheranno le condizioni per un’uscita naturale da esse.

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Un quadro che ci si aspettava largamente, ma che ha fatto salire in maniera sproporzionata la moneta unica. L’unica spiegazione che possiamo dare ad un movimento del genere, tenendo conto che a livello di tassi reali gli overnight dell’euro sono ancora vicini allo zero (0.01% in media) rendendo così lo 0.75% nominale fuorviante a livello di considerazioni di investimento (basti pensare che stare lunghi di euro e corti di dollari overnight costa e viceversa, quando dovrebbe succedere il contrario) è da ritrovarsi nel fatto che, effettivamente, la fiducia sui mercati è andata migliorando, con effetti calmieranti sui rendimenti dei titoli di stato e sugli spread (ieri intorno a 260 punti). Ieri per esempio, sono stati collocati tutti gli 8.5 miliardi di bot italiani con un rendimento pari a 0.864%, ben diverso da quell’1.456% dell’emissione precedente e sarà molto interessante assistere all’asta di oggi (Btp 2015 con forchetta tra 2.75 e 3.5 miliardi e CCT giugno-ottobre 2013 con forchetta tra 1 e 1.5 miliardi), che presumibilmente darà ottimi risultati, se paragonati ai precedenti tassi spuntati dai sottoscrittori. Oggi non sono previsti dati importanti, saremo dunque in grado di valutare le price action pure di mercato, affidandoci come sempre all’analisi dei livelli tecnici.

EUR/USD
La tenuta di 1.3035 ieri mattina è stata propedeutica alla risalita verso le resistenze prime di 1.3110, che una volta superate hanno di fatto portato all’attacco ed al superamento di quell’1.3150 che stavamo seguendo da qualche giorno, quasi raggiungendo i punti di massimo precedenti passanti intorno a 1.3300. Questo rappresenta ora chiaramente il punto di resistenza più importante da seguire ed una rottura rialzista di 1.3025 diviene necessaria per assistere ad un prosieguo del movimento cominciato ieri, che potrebbe appoggiarsi ai supporti passanti per 1.3225, livello dove passa la media a 21 oraria. Un ritorno sotto 1.3210 potrebbe mostrare rientri verso 1.3160 e per un’operatività più breve si può lavorare sulla congestione notturna, cercando rotture di 1.3250 per 1.3225.

USD/JPY
Buona la tenuta di 88 figura che ha portato al raggiungimento dei target a 88.45 ed al loro superamento sulle parole di Draghi. Ci troviamo ora di fronte a tentativi di correzione in grado di riportare i prezzi in area 88.40 se superato a ribasso 88.75. Dovesse saltare anche il supporto indicato, non crediamo che il mercato abbia la forza per superare 88 figura (87.90 in estensione). Sui supporti è possibile valutare acquisti di dollaro che se dovessero riportarsi sui massimi potrebbero tentare delle sortite verso 90.00.

EUR/JPY
Ottimi spunti rialzisti anche sull’EurJpy che ha difatto attaccato e ben superato le resistenze indicate in 115.50. Il movimento combinato di EurUsd e UsdJpy ha prodotto salite che hanno riportato i prezzi sui massimi di giugno 2011 ed ora, dal punto di vista del risk reward può non essere una cattiva idea tentare delle vendite di euro a brevissimo, con target sui supporti dinamici a 117.00 nel caso in cui dovessimo vedere rotto a ribasso 117.65. Un ritorno sopra 118.25 ci riporterebbe verso i massimi, che potrebbero lasciare la strada a nuove escursioni rialziste, per ora verso 119.10.

GBP/USD
La rottura rialzista di 1.6045 ha riportato i prezzi su 1.6100, dove si è giunti a 1.6130 che ha poi lasciati spazio al raggiungimento di quasi 1.6200. La rottura di 1.6100, che temevamo potesse risultare falsa e che quindi abbiamo valutato oltre 1.6130 si è dunque verificata e proprio intorno a quest’ultimo livello indicato passano i punti di supporto da valutare per la giornata odierna. Potremmo assistere in questi primi minuti della mattina a tentativi di raggiungimento della media a 21 oraria (coincidente con il livello indicato), dove sarà possibile valutare acquisti di sterlina per i massimi di ieri, tenendo conto che in caso di ritorno sotto 1.6115 potremmo assistere al raggiungimento di 1.6090. Soltanto in caso di superamento a ribasso di 1.6075 lo scenario rialzista cambierebbe radicalmente, con tentativi di raggiungimento dei supporti principali, passanti a 1.60 figura.

AUD/USD
Raggiunto 1.0600 sull’australiano, non abbiamo nemmeno dovuto combattere con il dilemma delle false rotture ipotizzate su questo livello in quanto il mercato, che come sappiamo risulta essere decorrelato, ha invertito andando a correggere a causa di leggere prese di profitto. In caso di ritorno sotto 1.0560 potremmo valutare delle short che non ci aspettiamo vadano oltre 1.0525/30, che rappresenta il livello che deve saltare per vedere ritorni verso 1.0500 (trigger a 1.0520). Se dovessimo vedere i supporti indicati è possibile impostare un’operatività long dato il buon r/r, per rivedere i massimi di ieri.

XAU/USD
La rottura rialzista di 1,668.50 ha portato al superamento di 1,670.00, sfiorando 1,680.00. L’operatività è ora difficile, con l’area che va da 1,668.50 e 1,670.00 che potrebbe rappresentare un buon supporto per acquistare l’oro, con l’idea che un ritorno sotto 1,666.00 possa far accelerare verso 1,660.00 ed oltre. Se rompiamo a rialzo i massimi della notte, c’è spazio per il raggiungimento di 1,690.00.


Matteo Paganini
Senior Analyst FXCM











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