Stanotte la Cina ha pubblicato i dati relativi ai primi 2 mesi dell’anno. Le vendite al dettaglio aumentano del 33.8% su base annua, mentre la produzione industriale aumenta del 35.1%.
Nel frattempo, il governatore della Reserve Bank of Australia, Lowe, ha dichiarato che il raggiungimento degli obiettivi di occupazione e di inflazione richiederà più tempo.
Il focus di questa giornata sarà il meeting dell’Eurogruppo.
Gli indici questa mattina sono misti con l’Hang Seng di Hong Kong che tenta l’ennesimo rimbalzo sul livello tondo mensile -1% a 28.737,22. La scorsa settimana, l’Hang Seng, a seguire il trend rialzista degli altri listini, registrando la performance peggiore (-0.60%). Durante la seduta asiatica, i massimi sono stati segnati a 29.126, nell’area dell’1.25% giornaliero.
I minimi sono stati segnati a 28.606, in corrispondenza del -0.50% giornaliero, confluente con l’area del -1% mensile. Il prezzo viaggia a circa 1300 punti al di sotto della media mensile, che attualmente passa a 1.2051, e si posiziona al di sotto di tutte le medie cicliche fino a quella semestrale.
Fra le valute, stamattina il dollaro neozelandese registra la migliore performance, con un guadagno del 2% sul paniere.
L’EUR, invece, figura fra le valute peggiori della mattinata con una performance negativa sul paniere di oltre -1%. Il cambio EUR/USD ha avviato la seduta con un deciso affondo che ha portato il prezzo al test del livello critico -0.25% giornaliero, poco al di sopra dei minimi di venerdì segnati a 1.1909.
La valuta più debole in assoluto è l’AUD, in calo di oltre -1.50% sul paniere. La major AUD/USD continua ad oscillare attorno all’open annuale a 0.7705 in cerca di una direzione chiara per il lungo periodo.
Fra i metalli, l’Oro prosegue il trend ribassista di questo 2021, in calo del 9%. Durante le contrattazioni asiatiche, il prezzo è tornato a testare l’area dell’open mensile a 1734, confermandola come resistenza.
Il greggio si muove in trend rialzista e scambia nell’area dei massimi del 2020. Il benchmark internazionale Brent guadagna quasi l’8% sul mese, mentre il WTI guadagna oltre il 7.50%. Le quotazioni di entrambi gli energetici viaggiano ben al di sopra di tutte le medie, evidenziando un trend tonico.