Le trattative sugli aiuti economici negli USA sono in stallo, il presidente Traump questa notte ha detto che non ci sarà un accordo prima delle elezioni. Lo stallo sta pesando sul sentiment degli investitori. I mercati asiatici sono deboli, sulla scia di Wall Street che ieri ha chiuso in lieve calo.
Si apprezza leggermente soltanto lo Shanghai Composite, nonostante i dati macro diffusi nella notte abbia rilevato una domanda industriale debole e un’inflazione enormemente rallentata. La Borsa non scende, perché la spinta deflazionistica potrebbe spingere le autorità di Pechino a concedere nuovi aiuti a famiglie e imprese.
In Europa, l’Euro Stoxx 50 50 cede circa l’1%. Sembra sempre meno probabile che Regno Unito e Ue raggiungano un accordo commerciale entro la scadenza del 15 ottobre imposta dal primo ministro britannico Boris Johnson.
A Wall Street, l’incertezza sugli iuti porta al secondo giorno consecutivo di perdite. il Dow Jones cede lo 0.6%, l’S&P 500 -0.7%, Nasdaq -0.8%. Ci si aspetta una volatilità elevata nelle prossime settimane, in vista delle elezioni presidenziali. Intanto sono stati pubblicati i resoconti dei colossi bancari Goldman Sachs (NYSE:GS), Wells Fargo (NYSE:WFC) e Bank of America (NYSE:BAC). Tutte hanno ampiamente superato le aspettative.
Nel mercato valutario, l’euro registra un moderato rialzo contro il dollaro, guadagnando lo 0.07% e scambiando a 1.1753.
Sul fronte dei dati, in Australia il tasso di disoccupazione è salito al 6.9% su base destagionalizzata a settembre.
In Cina, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dell’1.7% a settembre rispetto a un anno fa, leggermente meno del previsto. L’indice dei prezzi alla produzione è sceso molto più del previsto, a 2.1%, contro il calo dell’1.8% atteso.
L’agenda oggi prevede i dati sulle richieste settimanali di disoccupazione negli USA e le scorte settimanali di petrolio greggio.