I mercati stamattina hanno aperto la nuova settimana di contrattazione misti.
I mercati cinesi hanno chiuso in ribasso, nonostante i dati straordinari sulle esportazioni, aumentate dall’inizio dell’anno del 40% rispetto allo stesso periodo del 2020. Solo a febbraio l’export in dollari è raddoppiato. Si tratta di un risultato eccezionale, solo parzialmente previsto dal consensus, che stimava un’espansione del 20%.
In Germania, la produzione industriale è diminuita del 2.5% a gennaio rispetto al mese precedente, mancando le aspettative degli economisti. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la produzione è scesa del 3.9%. Secondo l’Ufficio federale di statistica Destatis, la produzione industriale tedesca è del 4.2% al di sotto dei livelli pre-pandemici.
Negli Stati Uniti, sabato il Senato ha approvato il pacchetto di aiuti da 1.900 miliardi di dollari che aiuterà aziende, persone ed enti pubblici.
L’andamento dei rendimenti obbligazionari continua a preoccupare. Stamattina il Treasury Note a 10 anni tratta a 1.57%, sui massimi degli ultimi 11 mesi.
Le aspettative per la ripartenza dell’economia e la proroga dei tagli alla produzione decisa dall’Opec+ la scorsa settimana spingono in alto le quotazioni del greggio. Il Brent è tornato ai massimi da 14 mesi, il WTI ai massimi dal 2019. Un ulteriore sostegno ai prezzi viene dalle tensioni geopolitiche.
Ieri mattina il sistema antiaerei dell’Arabia Saudita ha intercettato dei droni in procinto di lanciare razzi sull’impianto i Ras Tanura, uno dei più importanti dell’area. L’attacco è stato rivendicato dalle milizie Houty che operano nello Yemen.
Il focus di questa giornata sarà il discorso del governatore della BoE, Bailey. Sul fronte macro non sono attese notizie rilevanti.