Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com
L’invasione russa dell’Ucraina continua a sconvolgere i mercati globali. Questa mattina i titoli azionari europei sono tornati in profondo rosso, facendo scendere i future statunitensi. Le materie prime continuano a mantenere i forti guadagni nei timori di carenza di scorte.
Mentre sta per chiudersi un’altra settimana ricca di eventi, la propensione al rischio è debolissima. I titoli globali traballano e Wall Street non sarà immune. I tori sono feriti, gli orsi sentono l’odore del sangue.
In effetti, le prospettive tecniche sembrano piuttosto ribassiste se si considerano i maggiori indici globali, compreso il grafico settimanale del NASDAQ 100:
Dal massimo storico della fine dell’anno scorso ai minimi della scorsa settimana, il NASDAQ ha perso circa il 22%, sebbene da allora abbia ridotto le perdite. Ma, nel grande schema delle cose, questa correzione non è tanto importante. Non ancora comunque.
L’indice non è nemmeno tornato al relativamente superficiale livello di ritracciamento di Fibonacci del 38,2% rispetto al rally iniziato all’apice della pandemia nel marzo 2020. Ciò significa che c’è ancora molto spazio di ribasso prima che l’indice sembri “economico” di nuovo.
Il grafico settimanale del NASDAQ ci dà un’idea in termini della gravità della recente correzione ed evidenzia alcuni interessanti segnali tecnici che sembrano suggerire che è ancora diretto verso il basso. Nello specifico, voglio sottolineare il fallimento della candela hammer dalla scorsa settimana, che non è riuscita a portare fuori i tori.
Quella candela hammer si era creata quando l’indice era schizzato di oltre 1.000 punti dai minimi della scorsa settimana. Alla luce di questo forte rally, e della candela hammer, ci saremmo aspettati di vedere un certo ulteriore rialzo questa settimana. Ma non è stato così. Sebbene l’indice sia salito sopra il range della scorsa settimana, ai compratori mancava la convinzione e siamo tornati sotto il massimo.
È questo è potenzialmente molto importante, perché evidenzia il fallimento di un grande segnale tecnico rialzista. È possibile quindi che possiamo vedere l’indice cadere fin sotto il minimo della scorsa settimana per far fuori la liquidità a quel livello.
Potenzialmente, questo calo potrebbe arrivare già oggi, con i future che indicano un’apertura al ribasso ed i mercati europei in forte calo sull’escalation della situazione in Ucraina.
Il grafico giornaliero mostra che l’avanzata rialzista è finita proprio intorno al livello di resistenza di 14.567, precedentemente supportato. Da qui, l’indice potrebbe scendere in modo simile a come aveva fatto quando aveva formato una candela engulfing ribassista ad inizio febbraio.
A sostegno dell’ipotesi ribassista c’è il fatto che la media mobile esponenziale su 21 giorni abbia limitato il rialzo. Questa particolare media mobile tende a fornire buon supporto e resistenza in mercati con trend forti.
Negli ultimi tempi, dal grafico giornaliero si può notare come abbia costantemente limitato il rialzo, indicando un forte trend ribassista. Infine, la linea di trend ribassista viene difesa anche dai venditori, come avevo detto che sarebbe stato possibile.
In termini di supporto, il minimo di gennaio a 13.706 è ora il livello chiave a breve termine da seguire. Se non dovesse tenere, allora i tori saranno davvero nei guai.
Nonostante l’apparenza cupa, non ci sono certezze su questi mercati. E quindi è sempre bene essere pronti all’inaspettato. In questo caso, un rally inaspettato. Per me, la linea di confine è il livello di 14.367 (la linea rossa spessa sul grafico). Un’infrazione su base di chiusura giornaliera sopra di essa sarebbe uno sviluppo rialzista.