Il mercato non sarà mai più come negli ultimi 10-20 anni. È finita la globalizzazione del falso vogliamoci bene (classico di ogni cosa finchè va tutto bene) e del mercato unico, inteso nel senso del movimento tutto uguale e tutto nella stessa direzione.
Quel mondo in un attimo si è concluso e già iniziamo a vedere le differenze che emergono.
Molto del mercato emergente, vedi Cina e altri paesi, è sceso per un anno, da maggio 2021, mentre l’occidente è salito per tutto il 2021.
Da gennaio, mentre tutto calava, Brasile, Turchia, Africa, Messico sono saliti del 20-25% fino ad aprile per poi iniziare a scendere. E paesi come Taiwan e Arabia Saudita sono sempre saliti fino al mese scorso.
Ad esempio: Ishares Brasile +57% nei primi tre mesi del 2022
E ora, mentre ancora tutto è in calo e ci si aspetta recessione, la Cina, sembra iniziare a ripartire.
Ishares China
In pratica, sono iniziate a differenziarsi determinati movimenti tra le diverse aree geografiche e tra i differenti paesi della stessa area.
Anche sulle stesse valute stiamo assistendo ad una stabilità finita. L’inflazione, le differenti politiche delle banche centrali e il fatto che i paesi emergenti abbiano tassi ufficiali superiore all’inflazione e l’occidente abbia tassi nettamente inferiori all’inflazione contribuisce ad avere differenze e instabilità.
Dagli stessi dati macroeconomici si evincono diversi livelli e una mancanza di uniformità tra le varie zone.
Il recupero del Rublo e di molte valute emergenti su euro e dollaro, così come dello stesso franco svizzero sono indicativi.
E la perdita dell’Euro nei confronti del dollaro è un altro segnale.
Tutto è ancora i fase di cambiamento, ma la classica diversificazione dovrà essere rivista; non solo non funziona più il classico 60-40, ma anche i pesi nelle diverse aree geografiche subiranno modifiche importanti nella gestione dei propri risparmi.
Siamo in una fase che passerà alla storia, una fase nella quale cambieranno gli equilibri mondiali e anche gli investimenti si devono necessariamente adeguare. Non basterà più investire un po’ dappertutto, ma si dovrà fare attenzione a dove esistono vere opportunità e dove, invece, si annidano maggiori rischi.