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Oro al test di 1810$ l’oncia

Pubblicato 09.07.2021, 10:30
Aggiornato 09.07.2023, 12:32


Finale di ottava all’insegna della volatilità per il metallo prezioso con le quotazioni che si mantengono all’interno di un range ben determinato tra 1806.00 e 1795.00 dollari. I prezzi delle materie prime sono salite sui livelli massimi raggiunti il 17 giugno prima di chiudere la sessione di ieri quasi invariata per poi iniziare a formare un insieme di candele ribassiste per sondare la ripresa di sei giorni dai minimi di giugno.

Dietro i movimenti del metallo prezioso c’è la sua natura di bene rifugio subito dopo il rimbalzo dei rendimenti dei titoli di Stato americani. Ad alimentare i sell-off tra gli investitori ci sono anche i vari problemi legati alla variante Delta del Coronavirus, con un aumento esponenziale dei contagi i quali hanno minato nuovamente il sentiment del mercato e messo sotto torchio le speranze di ripresa delle principali economie mondiali, mettendo a dura prova anche i paesi che hanno adottato una capillare campagna di vaccinazione in quanto il virus stando alle ultime news è molto resistente ai sieri. In particolare, a tenere in ansia gli investitori sono le ultime notizie sulla proliferazione del virus nel Regno Unito con valori saliti ai massimi da gennaio, inoltre si aggiungono anche l’aumento dei contagi della Corea del Sud, dell’Indonesia e della Thailandia.

In un’intervista del Financial Times, il presidente della Fed di San Francisco Mary C. Daly, ha affermato che la variante delta del Coronavirus ed i bassi tassi di vaccinazione in alcune zone del mondo rappresentano una seria minaccia per la ripresa globale, ed a tal riguarda ha esortato la Fed centrale di avere cautela nel rimuovere i programmi di sostegno monetario ancora in essere adottati per l’economia americana.

A pesare sul sentiment del mercato, ci sono anche le escalation dei contrasti tra Usa e Cina, a seguito del taglio di ulteriori società cinesi presso le borse statunitensi, pesa al sentiment dei mercati. Inoltre, i dati deboli sull’inflazione cinese ed il recente aumento delle richieste di sussidi alla disoccupazione americani confermano l’atteggiamento di avversione al rischio, che a loro volta contribuiscono a determinare i movimenti sull’oro
 
Dal punto di vista grafico, si nota che nonostante il massimo raggiunto agli inizi del mese di giugno, al momento le quotazioni del metallo prezioso non riescono a superare la zona di supply tra 1825.40 e 1813.00; a tal riguardo un break out dell’ultimo minimo daily della sessione di ieri potrebbe innescare un movimento di vendite con le quotazioni che potrebbero raggiungere la zona di demand tra 1761.00 e 1750.50
 
 
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