Azioni e valute hanno iniziato il quarto trimestre con una forte ripresa. Il Dow Jones Industrial Average è salito più di 300 punti, mentre il dollaro USA è andato in selloff. Il governo USA ha evitato lo shutdown dopo che il Congresso ha approvato un piano che manterrà il governo operativo fino al 3 dicembre. La scadenza del 18 ottobre del tetto del debito incombe, ma per ora gli investitori hanno accolto la buona notizia. La casa farmaceutica Merck ha dichiarato che nei test clinici in corso, il farmaco contro il COVID-19 può ridurre il rischio di ospedalizzazione o di morte del 50% se assunto tempestivamente. Ogni sviluppo positivo sulla cura del coronavirus è una notizia positiva per il mercato, in quanto accelera i piani di riapertura e spinge la ripresa globale.
L’economia USA è già sulla buona strada, e lo dimostrano i dati positivi sulla spesa dei consumatori, l’aumento dell’indice ISM manifatturiero e la revisione al rialzo dell’ indice sulla fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan. Secondo l’ISM, “la domanda dei consumatori continua ad oscillare mentre ci prepariamo al quarto trimestre e le crescita generale è stata estremamente positiva sull’anno”. Purtroppo, i problemi legati alle catene di approvvigionamento stanno peggiorando ed i policy-maker come il Presidente della Fed Patrick Harker hanno messo in guardia su un possibile importante aumento dell’inflazione. La prospettiva di un tapering dovrebbe bloccare il rally delle valute in vista della decisione del FOMC di novembre sui tassi.
Ottobre generalmente è un mese impegnativo per le azioni, con alcuni dei maggiori “market crashes” che hanno luogo in questo mese. Ma il quarto trimestre solitamente è un trimestre positivo. Statisticamente è un mese positive anche per il biglietto verde, con i rendimenti in salita in 11 degli ultimi 13 ottobre. Questo mese è solitamente molto rialzista per il cambio EUR/USD, il secondo peggiore dopo maggio. Le valute legate alle materie prime tendono a registrare underperformance, in particolare il dollaro canadese. Tutto ciò è coerente con l’avversione al rischio e con la debolezza dei mercati.
In Nuova Zelanda ci si aspetta che la Reserve Bank of New Zealand decida di alzare i tassi di interesse la prossima settimana. Ad agosto, il vice Governatore Christian Hawkesby aveva parlato di un aumento 50 punti base, ma ora si prevede un aumento più contenuto di 25 punti base. Anche la Reserve Bank of Australia terrà un annuncio di politica monetaria, ma a differenza della RBNZ, non sono previste variazioni.
È anche la settimana dell’occupazione non agricola. I dati sull’occupazione non agricola sono attesi dagli USA e dal Canada questo venerdì. Tra due decisioni dei tassi e i report sull’occupazione sarà una settimana sicuramente movimentata per le valute. Ci attendiamo dati positivi mentre l’attività economica sale con l’inizio dell’autunno.