Quadro macro economico
Seduta positiva per l’azionario di Eurolandia nonostante i fattori che nei giorni scorsi hanno spinto le vendite, in primis Cina e petrolio, le quali continuano a minare il sentiment degli operatori. Il FTSE100 ha evidenziato un incremento di un punto percentuale a +0,98% e l’Ibex è salito dello 0,33%. Guadagni più consistenti per Dax e Cac40, in aumento dell’1,53 e dell’1,63 per cento.
Questa notte grande attesa per il discorso del presidente americano Barack Obama sullo stato dell’Unione, mentre domani sera la Federal Reserve pubblicherà il Beige Book.
Questa mattina la Borsa cinese si è ripresa dopo il tonfo di ieri, mentre a Tokyo il Nikkei ha perso oltre il 2,5% finendo sui minimi da quasi un anno.
Piazza Affari ha chiuso in rialzo dell’1,08% con Wall Street che si muove positiva in scia all’inversione di rotta del petrolio, che questa mattina aveva aggiornato i minimi dal 2004. Il listino milanese è stato sostenuto dalla pioggia di acquisti sul settore del lusso, che la scorsa settimana aveva pagato le turbolenze cinesi. Ondata di acquisti sui titoli del settore del lusso, che la scorsa settimana avevano sofferto in scia alle turbolenze arrivate dalla Cina: Salvatore Ferragamo (MI:SFER) ha guadagnato il 6,73%, Moncler (MI:MONC) il 7%, Luxottica (MI:LUX) il 4,52. Tra le altre banche gli acquisti hanno premiato Banco Popolare (MI:BAPO) (+2,47%), Popolare di Milano (+2,47%) e Intesa (MI:ISP) SanPaolo (+1,88%). Brillante FCA (MI:FCHA) (+3,07%) all’indomani delle dichiarazioni di Sergio Marchionne al Salone di Detroit.
L’Ad del gruppo automobilistico ha svelato che il Lingotto nel 2015 ha conseguito un risultato eccezionale nonostante condizioni del mercato che restano difficili. Marchionne ha inoltre definito fattibili i target per il 2018, che sono ora più vicini dopo i risultati dello scorso anno. Ben comprata anche Ferrari (N:RACE) (+3,28%), che si è riportata sopra la soglia dei 40 euro dopo le ultime deludenti performance.
Dal punto di vista macro economico la seduta inizia con la produzione industriale della Gran Bretagna che ha segnato un calo nel mese di novembre dello 0,7% rispetto al mese precedente, deludendo le attese degli analisti che avevano previsto una variazione nulla (0%). Rispetto a novembre 2014, la produzione industriale inglese è salita dello 0,9%, sotto la stima di un +1,7% del mercato.