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Per Tesla i rialzi potrebbero non essere finiti, intanto Cathie Wood vende

Pubblicato 07.07.2023, 12:09
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Un saluto a tutti e ben tornati in questa rubrica dedicata alle mie analisi di mercato. Nell’articolo odierno andremo a trattare un titolo americano decisamente molto discusso e sempre “controverso” fin dalla sua quotazione sul NASDAQ. Per introdurla basta nominare il suo fondatore (co-fondatore più precisamente), Elon Musk: l’azienda quindi è Tesla (NASDAQ:TSLA) Inc. Prima di entrare nel vivo dell’analisi come al solito vi ricordo che qualora aveste delle domande o semplicemente un’opinione da esprimere potete usare la sezione sottostante dei commenti, in cui possiamo interagire più attivamente. Potete anche sfruttare quello spazio per richiedere un’analisi su un titolo di vostro interesse qualora vi apprezziate il mio approccio all’analisi dei titoli (per non perdervi le mie analisi cliccando il pulsante “segui” riceverete una notifica nel momento di pubblicazione di un mio nuovo articolo).

Come accennato nell’introduzione oggi oggetto di analisi sarà la produttrice di autoveicoli elettrici più famosa al mondo; la società, precedentemente nota come Tesla Motors, si occupa della produzione di veicoli alimentati esclusivamente da batterie, ma produce anche pannelli fotovoltaici e sistemi di stoccaggio energetico. La sua diffusione a livello mondiale è rinvenibile in modo semplice, anche solo osservando quanti veicoli che sfoggiano questo marchio circolano nelle nostre strade. Dalla sua fondazione nel 2003 a San Carlos, California, sulla scia delle problematiche ambientali sempre più considerate da persone e governi, Tesla Inc (NASDAQ:TSLA)ha trovato un ampio spazio in cui fare mercato, scalando in tempi molto rapidi le gerarchie e diventando in meno di 20 anni un’azienda dal valore di 1000 miliardi di dollari (nel 2021). Attualmente, in seguito al pesante calo delle quotazioni la capitalizzazione è tornata al di sotto di tale cifra e si attesta attorno ai 876 miliardi di dollari.
Un altro fattore che a mio avviso ha messo sulla bocca di tutti questa società, oltre all’enorme speculazione sul titolo e all’incredibile potere mediatico di Musk, è quello dell’impatto ambientale controverso. Infatti, sappiamo che molti governi si stanno indirizzando in modo molto solido verso un futuro “green” puntando sull’elettrico per ovviare al problema del riscaldamento globale, tuttavia quello che viene reso meno esplicito è il percorso di creazione e smaltimento dei veicoli elettrici e quindi del loro impatto sull’ambiente. In primo luogo, per creare le batterie generalmente si fa uso delle cosiddette terre rare, materiali con particolari caratteristiche che si addicono alla conduzione elettrica tra le varie particolarità (ma non solo). Non sono terre rare per questioni di scarsità, ma per una bassa concentrazione dei siti minerari da cui estrarli. Chiaramente le operazioni di estrazione risultano essere molto inquinanti, ma indispensabili per la produzione di veicoli elettrici; un altro aspetto che richiede molta spesa, e comunque non ha impatto zero, è l’installazione di un numero sufficiente di colonnine di ricarica per sopperire alle necessità di un eventuale aumento di veicoli elettrici in circolazione, senza dimenticare che un mondo che consuma più corrente elettrica ha un fabbisogno della stessa maggiore, quindi sarà necessario assicurarsi una maggiore produzione di corrente (da risorse rinnovabili o dai vecchi amici combustibili fossili?); infine va considerato lo smaltimento, in particolare quello delle batterie. La strada verso un riciclo più efficiente è in corso d’opera, tuttavia anche questo aspetto non è da banalizzare in quanto in assenza di un metodo di riciclo adeguato, l’impatto sul clima potrebbe rimanere in modo consistente, e quindi irrisolto. Per riassumere il discorso in modo più semplice, secondo la mia opinione l’auto elettrica è “innovativa” solo perché spalma il processo di inquinamento, non essendo più concentrato nella fase di circolazione del veicolo.

Venendo ai mercati, dopo questa parentesi di discussione/riflessione, cosa ci dice il grafico di Tesla Inc (NASDAQ:TSLA)?

Grafico su base giornaliera di Tesla Inc, con evidenziati livelli dinamici e statici importanti. Fonte: Investing.com


A primo impatto si nota come dai massimi di fine 2021, in un anno di tempo si sia registrato un -75% di calo, in seguito parzialmente assorbito nella prima parte di quest’anno (ai prezzi attuali siamo a -33% dai massimi storici); dai minimi di gennaio 2023 infatti sono tornati con decisione gli acquisti, i quali stanno continuando a spingere il titolo verso l’alto. Tuttavia l’attuale vicinanza ad un’importante linea di tendenza ribassista potrebbe coincidere con una correzione delle quotazioni fino al supporto orizzontale dei 266$ per azione, per poi effettivamente procedere con la rottura al rialzo. I target rialzisti per il titolo sono pochi e molto intuitivi: il primo in area 312$ e quello successivo in area dei massimi storici (l’area dei 400$, arrotondando).
Osservando i documenti di bilancio le voci principali sono tutte in crescita anno su anno, l’indebitamento è contenuto e l’equilibrio finanziario è apprezzabile da quanto riportato dai numeri di bilancio, inoltre le recenti notizie riguardanti le vendite rassicurano il mercato e rafforzano le prospettive “toro” per il titolo, assieme alle riduzioni di prezzo che se applicate nella giusta misura potrebbero giovare ulteriormente alle casse di Tesla Inc (NASDAQ:TSLA). Chiaramente, data la natura controversa del titolo, prendere posizione a cuor leggero su un titolo estremamente volatile come questo richiede delle adeguate precauzioni ed una gestione della posizione più attenta, per evitare di incorrere in spiacevoli scenari. Inoltre sono giunte notizie riguardanti la vendita di azioni da parte di fondi importanti, come ARK di Cathie Wood, e queste potrebbero non essere finite, influenzando quindi le quotazioni, tuttavia l'impatto mediatico di questa vendita non ha molto riscontro viste le recenti performance del fondo, la passata vendita di azioni NVIDIA Corporation (NASDAQ:NVDA) sui minimi, e il posizionamento originale della fondatrice Cathie Wood (a sua difesa c'è da sottolineare che il guadagno dalla posizione su Tesla è da capogiro). Tuttavia questi eventi fanno parte appunto della volatilità del titolo, questo per rispettare l'equazione principale dell'economia: maggior rischio = maggior rendimento. 

Prima di concludere vorrei sottolineare come il movimento di correzione segnalato (dai livelli attuali a 266$) potrebbe estendersi anche più in basso, verso i 210$, tuttavia ho preferito dare più spazio alla possibilità di vedere un ritracciamento di entità ridotta primariamente perché coinciderebbe con la chiusura di un gap, e secondariamente a causa dell’imprevedibilità del titolo e dell’ottimismo molto consistente che sta guidando le quotazioni, rendendo un ribasso del -24% meno probabile.
 
L’analisi si conclude qui, io vi do appuntamento al prossimo articolo di questa mia rubrica, vi auguro un buon weekend e buon trading!
 

Disclaimer: il presente articolo non ha alcuna finalità di consulenza finanziaria e non rappresenta un consiglio su come investire o disinvestire i propri soldi. La consapevole valutazione dell'investitore non può essere in alcun modo sostituita, alla luce del personale profilo di rischio e della possibilità di perdere il proprio denaro.

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