Nel video di oggi parliamo della nostra visione di breve/medio periodo sul petrolio. Prima, ecco una panoramica sull'andamento di mercato odierno. Buona lettura.
Le Borse dell'Europa sono contrastate, scendono quelle di Milano e di Madrid, in rialzo il Dax di Francoforte, anche per effetto del +6% di Deutsche Bank (DE:DBKGn).
Indice EuroStoxx 50 +0,1%. Si mettono in luce un po' tutte le banche: BNP Paribas +1,7%. A Londra, c'è BP (LON:BP) in rialzo dell'1,5%. FtseMib -0,2%.
Il caso del giorno a Milano è Saipem (MI:SPMI) -11%. La società dei servizi all'industria petrolifera chiude il primo trimestre con 1,61 miliardi di euro di ricavi, circa 300 milioni di euro in meno delle aspettative degli analisti. L’Ebitda rettificato è pari a 88 milioni di euro, contro i 125 milioni di euro del consensus. A fine trimestre il portafoglio ordini era 25,1 miliardi di euro, di poco sopra le previsioni. La società spiega nel comunicato che la guerra civile nel Nord del Mozambico non permette di avere certezze sull’andamento dell’attività nelle aree di estrazione petrolifera presenti nell’area, per questo, non è possibile confermare il raggiungimento dei target del 2021.
I future su Wall Street sono piatti. L'euro è in lieve ribasso su dollaro, cross -0,1% a 1,207.
Bund decennale sui massimi degli ultimi dodici mesi a -0,21%. Btp a 89%, sui massimi degli ultimi sei mesi, da 0,86% di ieri. Ieri il Parlamento ha approvato a larghissima maggioranza il Piano di Ripresa e Resilienza. Torna a salire il differenziale tra Bono spagnolo e BTP, salito sui massimi da gennaio a 44 punti base.
Il generalizzato rialzo dei tassi in Europa è in linea con il movimento innescatosi ieri pomeriggio a seguito della forte accelerazione dell'indice sulla fiducia dei consumatori di Conference Board. Le aspettative d’inflazione sono salite al massimo da 8 anni (breakeven oltre 2,4%).
Le Borse stanno rallentando in prossimità delle comunicazioni della Federal Reserve: ieri sera Wall Street ha chiuso sulla parità ed i future anticipano un’apertura senza forza.
In attesa della conferenza stampa di Jerome Powell, dalla quale nessuno si aspetta un minimo cambiamento di rotta della politica monetaria, tengono banco le comunicazioni del trimestre delle società.
La più spettacolare è quella di Alphabet (NASDAQ:GOOGL): il confino negli spazi domestici ha provocato un boom delle ricerche su Google, con quel che ne deriva in termini di raccolta pubblicitaria. Solo i ricavi generati dal motore di ricerca sono saliti del 30% a 32 miliardi di dollari. Il totale, comprendente YouTube e tutto quel che la società offre, segna un rialzo del 34% a 55,3 miliardi di dollari, molto meglio delle aspettative. Il risultato netto è esploso (+163%) a 17,9 miliardi di dollari. Forte di questo risultato, la società ha stanziato 50 miliardi di dollari per il riacquisto di azioni proprie, il doppio di quel che aveva messo in programma due anni fa. Il titolo ha guadagnato il 5% nell’afterhours.
Ugualmente positivi, ma meno brillanti, i conti di Microsoft (NASDAQ:MSFT): i ricavi sono saliti di poco meno del 20% a 41,7 miliardi di dollari, solo di poco sopra le aspettative degli analisti. Il motore degli utili, l’area cloud denominata Azure, chiude in rialzo del 50%, ma il risultato era atteso, per cui non c’è stata alcuna eccitazione: il titolo ha perso il 2% nell’afterhours.
Il petrolio WTI tratta a 63 dollari il barile. Oro in calo dello 0,3% a 1.771 dollari.