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Petrolio nel 2022: ecco 7 fattori che potrebbero spingere i prezzi

Pubblicato 30.12.2021, 13:51
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La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 30 dicembre 2021

Mentre ci prepariamo all’inizio del nuovo anno, diamo un’occhiata ad alcune delle questioni che potrebbero influire sui prezzi del greggio nel 2022.

Abbiamo già visto previsioni per il 2022 che vanno da cali moderati ad aumenti del prezzo a tripla cifra, quindi cominceremo l’anno con i soliti alti livelli di incertezza per il futuro.

WTI Weekly TTM

Ecco 13 questioni da seguire nel nuovo anno, che potrebbero aiutarci a capire la direzione del prezzo man mano che si svolgeranno gli eventi. Sette rappresentano fattori rialzisti per il prezzo, mentre sei implicano pressioni ribassiste.

7 cose che potrebbero spingere su i prezzi

1. Belligeranza russa

Europa ed USA sono preoccupati che la Russia possa estendere ulteriormente l’influenza militare sull’Ucraina, e questo li ha spinti a parlare di potenziali sanzioni su petrolio e gas.

In questa situazione, va ricordato che la Russia è il principale fornitore di gas naturale per l’Europa. Meno gas naturale russo in Europa porta ad un maggiore utilizzo di petrolio come combustibile per generare energia.

2. Instabilità saudita

Re Salman dell’Arabia Saudita compirà 86 anni nel 2022. Un cambio di leadership in Arabia Saudita potrebbe scatenare incertezza ed ansia sul mercato petrolifero. Se dovesse esserci un cambio di leadership, i prezzi probabilmente saliranno, ma la durata e l’intensità del rialzo dipenderanno dalla situazione sul campo.

3. Espansionismo cinese

C’è sempre la possibilità che la Cina possa cercare di esercitare la sua influenza su Taiwan o creare un’egemonia nel Mar Cinese Meridionale. Ciò potrebbe minacciare le filiere del greggio e scatenare forti problemi per la domanda.

4. Regolamentazioni ambientali e legge sulle infrastrutture USA

Le regolamentazioni ambientali americane sono spesso considerate un ostacolo per l’esplorazione e la produzione statunitense. Le elezioni di metà mandato 2022 si terranno a novembre e potrebbero influenzare la severità delle regolamentazioni e la loro implementazione.

5. Dati sulla produzione petrolifera USA

Il 2021 ha visto una crescita della produzione statunitense, ma è ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia. Molti produttori USA stanno incrementando le spese, ma non stanno ancora vedendo quel tipo di impegno finanziario dai produttori necessario per tornare ai livelli di produzione del 2019. Il prezzo del petrolio salirà nel 2022 se i produttori resteranno titubanti e se la crescita economica e la domanda USA continueranno ad aumentare.

6. Coronavirus

Sembra che la variante Omicron sia meno grave, il che potrebbe comportare una maggiore crescita economica ed un’ulteriore ripresa dei viaggi globali.

7. Inflazione

Ha pesato sui prezzi del petrolio nel 2021. La domanda è quanto spingerà i prezzi nel 2022 e per quanto tempo.

6 cose che potrebbero spingere giù i prezzi

1. Relazioni diplomatiche con l’Iran

Se gli USA allenteranno le sanzioni sull’Iran, l’incremento delle scorte petrolifere globali inizialmente potrebbe essere di ben 850.000 bpd, con la possibilità di ulteriori aumenti. Questo secondo S&P Global Platts. Il sentimento sul mercato petrolifero potrebbe far scendere i prezzi.

2. Biden allenta le regolamentazioni

Così come delle regolamentazioni USA più severe potrebbero far salire i prezzi, delle regolamentazioni più allentate potrebbero comportare una maggiore produzione e prezzi più bassi. E quindi le elezioni di metà mandato del novembre 2022 negli USA probabilmente influiranno sulla scelta del governo circa le regolamentazioni.

3. Vittoria dei Repubblicani alle elezioni USA di novembre

Generalmente, i Repubblicani sono considerati più a favore della produzione petrolifera. Una schiacciante vittoria dei Repubblicani potrebbe segnalare che il contesto sta diventando più favorevole, convincendo i produttori a produrre di più.

4. Crescita della produzione ed esplorazione USA

I prezzi scenderanno se le compagnie dovessero decidere di spendere di più per la produzione. I prezzi scenderanno soprattutto se la crescita della produzione dovesse superare quella della domanda. La crescita della produzione nel 2022 potrebbe arrivare da produttori non quotati in borsa. Un indicatore chiave da seguire sono i finanziamenti di queste aziende.

5. OPEC+

Non possiamo essere sicuri della decisione che prenderà l’OPEC+ prima dei vertici mensili. Ciò introduce un elemento di instabilità al mercato. C’è sempre la possibilità che la collaborazione tra l’OPEC ed i suoi partner non-OPEC possa saltare, portando a livelli di produzione sregolati, soprattutto in vista di un nuovo accordo sulla produzione che dovrà essere negoziato in primavera.

6. Importazioni petrolifere cinesi

La Cina potrebbe decidere di fermare o tagliare le importazioni petrolifere in qualsiasi momento. Al momento, è il maggiore importatore al mondo ed ha dunque una forte influenza sul mercato.

Ha anche quantità incredibili di greggio nelle scorte (sia pubbliche che private), dunque ha la capacità di ridurre le importazioni per un po’ senza danni per la sua economia. Una simile decisione, ritenuta necessaria da Pechino o utilizzata come tattica economica, danneggerebbe significativamente il prezzo del petrolio.

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