L’oro ha segnato un nuovo massimo storico ieri, spinto dalle parole di Jerome Powell secondo cui gli attuali livelli dei tassi di interesse stanno mantenendo l’inflazione sotto controllo.
L’oro è brevemente schizzato a un nuovo massimo storico ieri, arrivando a quasi 2.150 dollari l’oncia, prima di vedere un calo sotto 2.070 dollari. Vari fattori hanno trainato l’impennata, in particolare i recenti commenti del Presidente della Federal Reserve sulle pressioni inflazionistiche che restano sotto controllo.
Oro verso l’anno migliore dal 2020
I prezzi dell’oro hanno visto un’impennata sopra il livello di 2.100 dollari ieri, un nuovo massimo storico, in scia ai commenti del Presidente della Fed Jerome Powell, secondo cui i livelli attuali dei tassi di interesse si stanno dimostrando efficaci nel limitare l’inflazione.
I lingotti sono arrivati a ben 2.148,9 dollari nelle prime ore di scambi, sebbene abbiano poi ceduto parte dei guadagni scendendo a 2.068 dollari, in base ai dati di TradingView.
Il metallo giallo si trova in un trend in salita da due mesi di fila, spinto dal persistente conflitto in Medio Oriente, che ha fatto aumentare la domanda dell’asset rifugio. L’oro e altri metalli preziosi tendono ad andare meglio nei periodi di incertezza geopolitica, in quanto affidabili riserve di valore.
Di conseguenza, i lingotti sono balzati di circa il 4,15% nell’ultimo mese e di oltre il 13,4% dall’inizio del 2023. Ciò significa che l’oro attualmente si avvia a registrare la sua migliore performance annuale dal 2020, quando il prezzo era schizzato di oltre il 25% durante la carneficina sui mercati scatenata dal coronavirus.
Oro, Bitcoin e titoli azionari schizzano nelle speranze che l’inasprimento della Fed sia finito
Sebbene siano stati molti i fattori che hanno causato il trend in salita generale dell’oro, sono stati i commenti di Jerome Powell di venerdì a innescare l’ultimo rialzo. In particolare, il Presidente della banca centrale statunitense ha affermato che gli attuali livelli dei tassi di interesse stanno facendo un buon lavoro nel mantenere l’inflazione sotto controllo e nel riportarla verso l’obiettivo desiderato del 2%.
Il tasso di inflazione generale è sceso al 3,2% ad ottobre, un calo maggiore del previsto. Inoltre, l’ultimo report sulle richieste di disoccupazione ha rivelato che anche il mercato del lavoro si sta raffreddando, alimentando le speranze degli investitori di una svolta prudente e, probabilmente, di una fine del ciclo di inasprimento.
Questo sentimento ha incoraggiato la propensione al rischio, spingendo il (Bitcoin) sopra la soglia dei 42.000 dollari ieri e portando l’indice S&P 500 al massimo di 3 mesi.
***
Questo articolo è stato pubblicato originariamente su The Tokenist. Consultate la newsletter gratuita di The Tokenist, Five Minute Finance, per un’analisi settimanale dei principali trend in campo finanziario e tecnologico.
Né l’autore, Tim (BIT:TLIT) Fries, né questo sito web, The Tokenist, forniscono consulenza finanziaria. Vi invitiamo a consultare la nostra politica del sito web prima di prendere decisioni finanziarie.