Articolo scritto in esclusiva per Investing.com
L’indecisione ha dominato i mercati nelle ultime sedute. I principali indici statunitensi hanno sempre aperto all’insegna della debolezza, per poi recuperare in chiusura. Ma una cosa che è mancata è un vero e proprio follow-through. Potrebbe cambiare oggi, e in quale direzione?
Il mercato azionario statunitense ha ripetutamente deluso i trader e gli analisti ribassisti, e sebbene non mi consideri un orso del mercato azionario, non posso non credere che almeno una correzione a breve termine sia probabile. Abbiamo già visto alcuni danni tecnici tra sviluppi fondamentali ribassisti, ne parleremo più avanti. Ma prima, concentriamoci sui dati tecnici.
Come un numero crescente di grandi indici, l’S&P 500 ha superato al ribasso la trendline rialzista a medio termine. Sebbene l’indice di riferimento statunitense non si sia mosso molto più in giù da allora, il rialzo è stato limitato dalla parte posteriore della trendline superata e dalla resistenza intorno a 4485.
Il fatto che gli acquirenti abbiano avuto difficoltà a recuperare rapidamente il superamento della trend line indica un esaurimento rialzista. Inoltre, l’indice si trova sotto la media mobile esponenziale a 21 giorni, che è un modo in cui il mercato ci dice oggettivamente di essere prudenti.
Gli orsi hanno bisogno di fare un passo avanti qui, dopo che questa settimana è stata un’arma a doppio taglio. Un superamento sotto la trendline a breve termine potrebbe innescare una mossa più grande quando i tori si precipitano a uscire e gli short seller entrano per approfittare del nuovo slancio.
Sotto l’attuale minimo di questa settimana di 4435, l’obiettivo immediato al ribasso è a 4414/5, seguito dalla liquidità sotto il prossimo minimo a 4347.
Quindi, anche se i future sugli indici hanno iniziato positivamente oggi, le cose potrebbero apparire e diventare molto diverse più avanti nella sessione, o forse all’inizio della prossima settimana se le preoccupazioni sulla stagflazione si intensificheranno. L’impennata dei prezzi del petrolio, del gas e dell’elettricità ha aumentato le pressioni inflazionistiche derivanti dai colli di bottiglia dell’offerta e da fattori temporanei.
Intanto, il trend dei dati economici dalla Cina e dagli Stati Uniti non è stato un granché ed ha sollevato i timori di un rallentamento della ripresa economica nelle due maggiori economie mondiali. Un’ulteriore ripresa dell’inflazione renderà la vita molto difficile alle banche centrali. Dovranno stringere le loro politiche per prevenire i rischi di iperinflazione. Questa non sarà una buona notizia, soprattutto per i titoli growth. Ma potrebbe anche essere negativo per altri settori, dato che il rapido aumento dei prezzi dell’energia in Europa ha costretto alcune fabbriche a fermare la produzione. L’aumento dei costi dei fattori produttivi comprimerà i margini dei produttori e danneggerà i loro profitti. Il calo del potere d’acquisto dei consumatori non farà che peggiorare le cose.
Da notare anche che più tardi saranno rilasciati i sondaggi dell’Università del Michigan sulle aspettative d’inflazione e sul sentimento dei consumatori. Le aspettative d’inflazione sono salite insieme all’inflazione reale. Se le aspettative di inflazione dei consumatori aumenteranno ulteriormente, allora si potrà manifestare nell’inflazione reale, poiché i lavoratori spingeranno per salari più alti per compensare l’aumento dei prezzi al fine di evitare che i loro guadagni reali si riducano. Se le aspettative d’inflazione aumenteranno ulteriormente, le azioni potrebbero risentirne negativamente in quanto aumenterebbe la probabilità che la Fed debba ridurre il suo programma di QE più velocemente per evitare un’inflazione eccessiva.
Da seguire anche le azioni Apple (NASDAQ:AAPL) dopo l’accoglienza non proprio fantastica al rilascio dei nuovi iPhone. Se Apple si muoverà, potrebbe avere un impatto sul settore tecnologico così come sul NASDAQ 100 e in misura minore sull’S&P 500.