La versione originale di questo articolo, in inglese, è stata pubblicata il 10 marzo 2022
I prezzi del petrolio, sia Brent che WTI, si sono ormai consolidati ad un livello a tre cifre. È chiaramente la notizia più importante della settimana, ma è altrettanto importante inserire questi prezzi alti nell’adeguato contesto storico.
Prima di questa settimana, quando i prezzi si avvicinavano ai record, il massimo storico per il Brent era nella parte bassa del range dei 130 dollari. A luglio 2008, il prezzo spot del Brent era 132,72 dollari.
Possiamo paragonare i prezzi di oggi a quelli dell’estate 2008, tenendo in conto l’inflazione. Per i cinque giorni di scambi terminati l’8 marzo 2022, i prezzi del Brent hanno chiuso a 112,93, 110,46, 118,11, 123,21 e 127,98 dollari.
Per fare un confronto storico, non è ancora possibile stimare con precisione il valore del dollaro oggi, ma analizzando questi prezzi per l’inflazione usando il tasso di inflazione del gennaio 2022 del 7%, i prezzi del Brent della scorsa settimana corrisponderebbero a questi prezzi nel luglio 2008: 88,35, 86,42, 92,41, 96,40, e 100,13 dollari.
È chiaro che i prezzi sono alti ora, soprattutto rispetto al passato recente, ma il valore di un barile di petrolio non è ancora ai livelli di 14 anni fa.
All’inizio della settimana, JP Morgan (NYSE:JPM) ha annunciato che si potrebbe arrivare a 185 dollari al barile entro fine anno. Goldman Sachs dice 175 dollari. Ovviamente, queste stime vanno prese con le pinze. (Goldman parlava di 175 dollari al barile anche a marzo 2008). Ma fanno sorgere delle importanti domande:
I prezzi del petrolio continueranno a salire? E di quanto?
Ucraina - Russia
Una rapida soluzione al conflitto russo-ucraino rilasserebbe il mercato petrolifero. Ci sono forti indicazioni che il principale obiettivo della Russia con l’invasione dell’Ucraina fosse quello di impedire alla NATO di espandersi ed esercitare il controllo sulla Crimea.
Sembra che la NATO stia respingendo le richieste di aiuto più serie dall’Ucraina, come quella di un supporto aereo e di una possibile entrata nel blocco. L’Ucraina non è un membro della NATO e la Russia vuole assicurarsi che non lo sarà mai. In questo senso, sembra che la Russia possa essere soddisfatta.
La Russia ha invaso la Crimea nell’era Obama e l’Ucraina non ha il controllo della regione da allora. Se Ucraina e Russia accetteranno di negoziare seriamente, e se ciascuna di esse sarà disposta a chiudere il conflitto, non è assurdo ritenere che l’Ucraina darà il consenso al controllo russo della Crimea.
Se il conflitto dovesse finire rapidamente (ma nessuno sa quando finirà, nonostante quello che dicono i media), il mercato sarà sollevato. Questo sarà il segnale che il prezzo del petrolio può scendere.
Petrolio e gas russi in Europa
Come ha ammesso Biden nel suo discorso di martedì, l’Europa probabilmente non può permettersi di rinunciare alle forniture energetiche russe. Farlo significherebbe una grave carenza di energia e carburante. Il continente soffrirebbe, e il resto d’Europa non sembra intenzionato a soffrire così tanto per l’Ucraina. Quindi, ad un certo punto, il mercato probabilmente concluderà che si continuerà a vendere petrolio e gas dalla Russia.
Biden ha emesso un ordine esecutivo che vieta petrolio e prodotti russi negli USA (con un periodo di riduzione graduale di 45 giorni che consente di avere un po’ di flessibilità). Ma la Russia non fornisce abbastanza greggio agli USA da impattare significativamente il mercato con questa ordinanza. In effetti, il mercato petrolifero ed il mercato azionario sono sembrati soddisfatti di avere semplicemente un po’ di chiarezza dopo l’annuncio di Biden.
Distruzione della domanda
La distruzione della domanda è sempre una minaccia quando i prezzi salgono precipitosamente. A quale livello di prezzo la domanda scenderà abbastanza da essere notata dal mercato? Già una compagnia aerea ha annunciato che cancellerà i voli per via dei prezzi alti del carburante.
Con prezzi del petrolio e del gas alti, non sappiamo se i viaggiatori cambieranno i loro piani in Nord America ed Europa. Ci si aspettava un maggiore numero di viaggi, mentre la gente in tutto il mondo sta tornando alla normalità, post-pandemia, ma non sappiamo quale prezzo sia troppo alto per la benzina e il carburante degli aerei. Non sappiamo ancora a quale livello di prezzo i consumatori preferiranno stare a casa, soprattutto perché l’inflazione sta distorcendo i prezzi.
Non sappiamo nemmeno a che punto i costi alti del carburante danneggeranno l’economia, anche se ne stiamo cominciando a vedere importanti segnali. In Europa, i produttori di acciaio cominciano a ridurre la produzione per via dei prezzi alti dell’elettricità. Con un’inflazione già alta ed i problemi di approvvigionamento in tutto il mondo, l’impennata dei prezzi di petrolio e gas rappresenta una minaccia reale alla crescita economica globale. Se l’economia dovesse mettersi male, la domanda scenderà.
Speculazione
Tuttavia, i trader fanno (e perdono) soldi quando il mercato si muove su e giù. Alcuni speculatori stanno avendo delle giornate memorabili in questo periodo e solo un pazzo affermerebbe di sapere quando precisamente finirà questa corsa selvaggia.