Market Brief
I listini azionari cinesi archiviano la settimana positivamente. L’Hang Seng guadagna l’1,17%, il Composite di Shanghai compie un rally del 2,73% (mentre scriviamo), in Giappone prevale la calma, perché Tokio è chiusa per festività. Lo yuan recupera leggermente nelle contrattazioni onshore e offshore. La PBoC ha fissato la media dello yuan a 6,1475 contro l’USD, l’ultima chiusura si è attestata a 6,2275. Le voci secondo cui a 6,25 verranno esercitate opzioni consistenti hanno frenato il rialzo in questo venerdì.
L’EUR/USD ieri è rimbalzato da 1,3749 (sollevato dal supporto a 1,3752, 23,6% di Fibonacci sul rally di novembre e dicembre). La coppia si è mossa nella stretta fascia compresa fra 1,3776 e 1,3791. Permangono ordini d’acquisto in corrispondenza dell’ex resistenza a 1,3772, ma il momentum ribassista si sta intensificando. Vediamo un supporto alla media mobile a 50 giorni (attualmente a 1,3704), e poi a 1,3665 (38,2% di Fibonacci). L’EUR/JPY testa la base del canale di trend ascendente di febbraio-marzo. L’impostazione è negativa, ordini correttivi dovrebbero entrare in gioco nell’area compresa fra le medie mobili a 50 e 100 giorni (140,57-139,98).
In un comunicato, ieri Fitch ha detto che il rapporto debito pubblico/PIL del Regno Unito dovrà scendere e diminuire costantemente prima di un upgrade ad “AAA”, se questo sarà giustificato anche da altri fattori legati al credito. Stamattina, all’apertura dei mercati in Europa, il cable si è indebolito ulteriormente, scendendo a 1,6484. Gli indicatori di trend e momentum sono nettamente negativi e ciò lascia presagire un’ulteriore flessione. La resistenza si rafforza alla media mobile a 50 giorni (1,6559). Sul lato discendente, una violazione della base del trend ascendente di luglio-marzo (1,6470) metterà in pericolo la media mobile a 100 giorni (1,6425). La coppia EUR/GBP è scesa nuovamente nell’ampia banda del trend discendente. L’inclinazione rimane positiva, anche se le barriere per le opzioni in scadenza oggi a 0,83750/0,84000 segnalano un rialzo difficile.
I cross con lo JPY si sono mossi poco in Asia per la chiusura per festività a Tokio. L’USD/JPY ha continuato a trovare buoni ordini d’acquisto sopra 102,20 (38,2% di Fibonacci sul rally in atto da ottobre 2013 a gennaio 2014), ma sotto 102,50 la coppia è stata offerta. Il MACD (12-26) diventerà positivo in caso di chiusura giornaliera superiore a 102,30 (che oggi corrisponde anche alla media mobile a 21 giorni). Ci sono ordini per le opzioni in area 102,00/20. Sotto 101,65 si susseguono le offerte per le opzioni in scadenza oggi.
L’AUD/USD rimane all’interno della fascia sopra la media mobile a 100 giorni (0,9024). I livelli tecnici sono piatti, rispetto ai nervosismi cinesi delle ultime settimane. Il MACD rimarrà positivo in caso di chiusura giornaliera superiore a 0,9036. Ci sono discreti ordini d’acquisto per le opzioni a 0,9040, le barriere per le opzioni saranno attivate se l’AUD/USD scenderà sotto 0,9030. Il sentiment sotto 0,9100 è contrastato. La resistenza chiave di breve termine rimane solida a 0,9080/0,9100 (61,8% di Fibonacci sul calo da ottobre 2013 a gennaio 2014 ed esercizio delle opzioni).
Il Canada pubblicherà le cifre sull’IPC di febbraio; i mercati prevedono l’IPC a/a in calo all’1,0% rispetto all’1,5%, nonostante il miglioramento delle aspettative su base mensile. Un’inflazione debole sostiene la politica accomodante della BoC (che al momento mantiene toni neutrali) e dovrebbe pesare ulteriormente sul CAD. L’USD/CAD consolida i guadagni lucrati dopo l’annuncio del FOMC sopra il nostro precedente obiettivo di Fibonacci a 1,1236. Sopra 1,1300 ci sono ulteriori ordini d’acquisto.
Questo venerdì, l’attenzione sarà puntata su: salari t/t quarto trimestre (dato definitivo) in Francia; massa monetaria M3 a/a di febbraio in Svizzera; vendite e ordini industriali m/m e a/a di gennaio in Italia; partite correnti stagionalizzate e non di gennaio nell’Eurozona; finanze pubbliche (PSNCR), fabbisogno netto di liquidità del governo centrale, prestiti netti al settore pubblico esclusi interventi e prestiti netti al settore pubblico di febbraio nel Regno Unito; vendite al dettaglio m/m di gennaio e IPC m/m e a/a di febbraio in Canada; fiducia dei consumatori (preliminare) di marzo nell’Eurozona