Crollo o correzione dei mercati? In ogni caso, ecco cosa fare adessoVedi i sopravvalutati

Riunione della FED in pillole

Pubblicato 15.03.2017, 19:52
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Buonasera ai lettori di Investing.com,

- La Federal Reserve, ha proceduto al primo rialzo dei tassi d'interesse del 2017 che corrisponde anche al terzo negli negli ultimi dieci anni, portando il costo del denaro al 1% (come da aspettative).

- Il comitato direttivo (FOMC) prevede ulteriori due rialzi dei tassi d'interesse dello 0,25% nel 2017 tali da portare il costo del denaro all'1,50% a fine anno (come da attese della gran parte degli analisti e ben cinque nel 2018 per arrivare al 3% a fine 2019).

- Janet Yellen ha notato ulteriori progressi nell'occupazione e nell'incremento dell'inflazione (la cosiddetta core inflation cioè quella calcolata escludendo energia e prodotti alimentari notoriamente volatili) verso l'obiettivo del 2% annuo nei prossimi due anni ed un'economia USA complessivamente in crescita moderata nonostante la produttività per unità di lavoro sia ancora modesta; la proiezione media dell'inflazione da parte dei membri del comitato direttivo è dell'1,9% a fine 2017 e del 2,1% a fine 2018.

- Il tasso di disoccupazione è previsto stabile sul livello del 4,5% nel 2017 - 2018 - 2019

- La FED ha deciso di continuare a reinvestire sul mercato obbligazionario dei titoli di stato USA il capitale rinveniente dalla scadenza dei titoli acquistati nel corso dei tre diversi programmi di Quantitative Easing (decisione di politica monetaria notevolmente "accomodante").

- La FED, visti i minori rischi di rallentamento dell'economia domestica, ed una sostanziale riduzione dei rischi derivanti da shocks esterni rimane CAUTAMENTE OTTIMISTA ( il rialzo dei tassi sarà graduale e dipendente dall'andamento complessivo dell'economia domestica nel corso dell'anno).


Reazione dei mercati:

- USD in deciso indebolimento con il Indice del Dollaro in ritracciamento dello 0,90% a 100,70 (€/$ 1,0690 +0,7% nella giornata odierna); rimbalzo delle valute dei Paesi Emergenti (maggiormente sensibili alle aspettative sui futuri rialzi dei tassi d'interesse) ed in particolare del Peso messicano (+1,7% sul USD) dello Zar sudafricano (+2%) del Real brasiliano (+1,20%) e della Lira turca (+1,37%).

- Indici azionari americani in rialzo (Dow Jones +0,5%; S&P500 +0,6%; Nasdaq 100 +0,6%; Small Cap 2000 +1,20%) sollevati dal tono poco hawkish (prudente) di Janet Yellen; settore finanziario USA in flessione.

- Metalli preziosi in recupero dopo il brusco ritracciamento delle ultime settimane (Oro +1,10%; Argento +1,9%) grazie anche al deciso indebolimento del USD.

- Notevoli acquisti sui Treasuries americani e pertanto rendimenti in vistoso calo ( i titoli a due anni rendono l'1,32% in calo dal 1,38% di inizio seduta ed i titoli a dieci anni il 2,52% dopo aver toccato il 2,65% pochi giorni fa).

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