. (Evaristo Beccalossi)
Il Governo italiano, a sorpresa, ha approvato una norma per introdurre una tassa straordinaria sugli “extraprofitti” delle banche, ovvero i guadagni che la banca incassa in più con l'aumento dei tassi di interesse. Il modello ricalca sia quello sperimentato dal governo Draghi sulle imprese energetiche per recuperare risorse a favore di imprese e famiglie contro il caro-energia, sia esperienze già in vigore in altri Paesi europei, ovvero in Spagna. Dal provvedimento il Ministero delle Finanze spera di incassare €2,5/2,8 miliardi, da destinare anche alla riduzione delle aliquote Irpef prevista della delegha fiscale appena approvata. La reazione dei mercati è stata di grande nervosismo: l’indice delle banche quotate in Borsa Italiana ha perso il 6% nel giorno dell’annuncio, per poi recupare circa il 50% delle perdite il giorno successivo, dopo le rassicurazioni del Governo circa l’impatto sui profitti del settore. Un fulmine a ciel sereno che ha però avuto l’effetto di fare perdere fiducia, da parte degli investitori, nell’azione del Governo, che appare anche diviso sulla scelta politica della nuova tassa. Le ripercussioni su famiglie, imprese e lo stesso bilancio dello Stato, potrebbero essere importanti: aumento del rischio di credit crunch e minori acquisti di titoli di Stato.
Quale bilancio per le mega tech?
Proviamo a tirare le fila delle stagione delle trimestrali che si è appena conclusa in Usa. Nel contesto di rallentamento economico in corso, che impatta sui consumi di famiglie e imprese, la società più resiliente è stata Amazon (NASDAQ:AMZN), che nell’ultimo trimestre ha fatto segnare un rialzo dell’11% anno su anno dei ricavi, molto in salute l’area e-commerce. Bene anche Meta, ricavi +11% e incremento degli utenti attivi mensili. Meno soddisfacente Apple (NASDAQ:AAPL) che ha visto scendere i ricavi dell’1% sempre su base annua, principalmente a causa delle minori vendite di Iphone. Google (NASDAQ:GOOGL) ha battuto infine le attese degli analisti lato ricavi pubblicitari. L’Intelligenza artificiale è stata un driver per la performance dei titoli tecnologici nel corso del 2023 ma sia lato ricavi che costi non si è visto un impatto sui conti delle big tech. Per questo ci aspettiamo che gli investitori saranno molto attenti e verificare che nei prossimi trimestri ci sia una effettiva monetizzazione degi ingenti investimenti effettuati sino ad oggi. In questo ambito Microsoft (NASDAQ:MSFT) appare ben posizionata grazie al controllo di Chat GPT leader nell’AI adattiva.
Recordo di IPO nel 2023 su Euronext (EPA:ENX) Growth Milan
Nei primi 8 mesi del 2023 è stato ritoccato il massimo storico di IPO per il listino Euronext Growth Milan con 22 operazioni in aumento di capitale, addirittura 8 nel mese di agosto. L’ultima in ordine di tempo è stata E-Globe, che ha debuttato il 9 agosto, società attiva dal 2009 in Italia nel settore della rivendita della commercializzazione a valore aggiunto di prodotti di Climatizzazione, Caldaie e Biomassa, Energia Rinnovabile, Servizi e Accessori. Per Integrae SIM si è trattato dell’ottava quotazione da inizio anno, pari a una quota di mercato di poco inferiore al 40% nel ruolo di Euronext Growth Advisor e Global Coordinator, che porta a 89 il numero di IPO concluse con successo dalla nascita del listino dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita. Stupefacente considerato che ci troviamo in una fase di grande incertezza del contesto geopolitico, con il costo del denaro sui massimi dallo scoppio della bolla finanziaria, un’inflazione recrudescente e forti segnali di recessione. Gli imprenditori continuano quindi ad avere grande fiducia nella Borsa come strumento per accelerare la propria crescita.