L'euro è decisamente una valuta giovane, che ha compiuto da poco i 10 anni di vita.
Può essere interessante cercare di capire che cosa farà "da grande" questa moneta, e per farlo occorre analizzare i primi passi mossi fino ad oggi, cioè analizzare l'andamento di questo primo decennio.
Per uno studio così di lungo periodo, possiamo prendere in considerazione un grafico mensile, che mostra in maniera chiara i trend principali.
Per prima cosa, si osserva sulla sinistra un lungo periodo di rialzo continuo e sostenuto, che ha portato l'euro a toccare in pochi anni i massimi assoluti di 1,60 contro il biglietto verde a metà del 2008. Da quel momento però, l'euro ha intrapreso una strada di lenta erosione, scandita da massimi sempre decrescenti. La trendline dinamica tracciata in rosso unisce due di questi massimi di lungo periodo, e costituisce una possibile area di resistenza dinamica, cioè una linea immaginaria che funge da argine ai tentativi di risalita dell'euro.
Nella parte inferiore del grafico, è interessante notare come si sia formata nel corso degli anni una forte e robusta zona di supporto statico, compresa tra 1,22 e 1,24, che è stata ripetutamente sfiorata senza che il cambio riuscisse mai a penetrarla se non per brevi periodo. Questo ci fa pensare che negli equilibri valutare esista una sorta di plateau, un limite inferiore, che sostiene staticamente le oscillazioni del cambio.
Se uniamo la linea inclinata di colore rosso con la linea orizzontale di colore blu, otteniamo una figura riconducibile ad un triangolo rettangolo, un classica figura (pattern) di analisi tecnica. Il significato di questa figura è solitamente un'indicazione di tipo ribassista, cioè significa che col passare del tempo, la pressione dei massimi decrescenti avrà la meglio sulla barriera costituita dal supporto statico, e darà luogo ad una rottura dei minimi con una forte accelerazione al ribasso.
Questo però è uno scenario probabilistico, non deterministico, ed è comunque riferito al lungo periodo, quindi si tratta di un'orizzonte di mesi, se non di anni. Non possiamo escludere una temporanea salita dell'euro, che avrebbe comunque spazio per crescere fino al limite rappresentato dalla trendline dinamica di resistenza.
A tale proposito, possiamo osservare un altro elemento molto importante sul grafico mensile. Il cambio si è sempre mosso con ampie oscillazioni tra i massimi allineati lungo la trendline rossa e i minimi sul supporto statico in blu, ma negli ultimi mesi queste oscillazioni si sono smorzate, e il prezzo è entrato in una fase di lateralità o congestione. Il cambio infatti si trova ingabbiato in un range molto ristretto, praticamente compreso tra 1,3370 in alto e 1,2800 in basso, evidenziato dal rettangolo giallo nel grafico.
Questa compressione di volatilità è un elemento di instabilità, che precede un possibile movimento direzionale. Molto probabilmente. il cambio si avvierà con decisione verso una delle due direzioni estreme, che lo attraggono come un magnete. Se rompe al rialzo il rettangolo di congestione (freccia verde) il prossimo obiettivo si trova lungo la trendline dinamica di resistenza, e potrebbe portarci a 1,37 contro il dollaro nei primi mesi del 2014. Se invece rompe al ribasso, troverà spazio per correre liberamente fino all'ostacolo costituito dal supporto statico in zona 1,23.
In ogni caso, è molto difficile che stazioni ancora a lungo in questo range così ristretto, a metà strada tra i massimi e i minimi del suo movimento di lungo periodo.