Di recente abbiamo assistito alle elezioni americane con la vittoria di Trump, alla decisione sui tassi della Fed e, allo stesso tempo, agli indici S&P 500 e Nasdaq che hanno raggiunto nuovi massimi storici. In particolare, per lo S&P 500 si è trattato del 51° massimo storico dell'anno.
La logica è che il rischio di una guerra commerciale 2.0 e il tono geopolitico generalmente aggressivo della nuova amministrazione Trump porranno ulteriori sfide a un'economia cinese già stressata (crisi immobiliare, debito pubblico, sistema bancario, crescita economica debole, calo della fiducia).
Ma se ci concentriamo sull'Italia, la vittoria di Trump potrebbe avere un impatto positivo su alcune aziende, in particolare quelle che operano nel settore della difesa. Infatti, è storicamente favorevole a un aumento delle spese militari e potrebbe aumentare la pressione sui Paesi europei affinché versino maggiori contributi alla NATO.
Attualmente, l'industria della difesa dell'UE soffre di un deficit strutturale su due fronti: minore attenzione all'innovazione e minori investimenti rispetto agli Stati Uniti (circa un terzo), è ancora molto frammentata, il che limita la sua efficacia e aumenta i costi. Aziende come Leonardo e Fincantieri (BIT:FCT) potrebbero beneficiare di maggiori investimenti nel settore.
Mentre l'eventuale attuazione di politiche protezionistiche come i dazi potrebbe avere effetti negativi su alcuni settori italiani, come quello automobilistico e del lusso, che hanno una percentuale molto alta di esportazioni verso gli Stati Uniti. L'Italia è un'economia esportatrice e il suo principale mercato di sbocco sono gli Stati Uniti: nel 2023 ha registrato un surplus di oltre 42 miliardi di euro.
Con un settore automobilistico già in crisi, si stima che dazi del 10% sulle importazioni statunitensi dall'Europa farebbero calare il PIL (Prodotto Interno Lordo) dell'Eurozona dell'1%. In Italia, la produzione di auto è calata del 35% nei primi sette mesi dell'anno e del 55% a luglio, e le azioni Stellantis (BIT:STLAM) hanno un rendimento negativo del 40%, e la situazione potrebbe peggiorare.
Tornando ai beni di lusso potrebbero risultare in qualche modo penalizzati, inoltre una battaglia commerciale con la Cina potrebbe peggiorare la situazione in quanto quest’ultima potrebbe minacciare quello che è un settore fondamentale europeo.
Ma qui gli impatti potranno variare molto da un titolo all’altro. Inseriamo alcuni titoli nella nostra watchlist Pro:
- Richemont
- Diageo (LON:DGE)
- LVMH
- EssilorLuxottica
- Hermes
- Aeffe
- Brunello Cucinelli (BIT:BCU)
- Ferrari (BIT:RACE)
- Kering (EPA:PRTP)
- Salvatore Ferragamo (BIT:SFER)
- Moncler (BIT:MONC)
- Burberry
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Mentre, andando nella sezione "analisi" la performance dei 12 titoli messi insieme, nell'ultimo anno, è stata negativa (-3,5%) ed hanno sotto performato il loro benchmark, segnalando che la tendenza ribassista è già in essere ma allo stesso tempo alcuni di questi potrebbero avere molto spazio al rialzo. Il rendimento medio dei dividendi si attesta al 2,4% La distribuzione media dei possibili target da parte degli analisti è del +6% circa.
Classificando i titoli in base ai recenti cali, troviamo nella prima posizione Moncler con un calo del 11,9%, e al secondo posto Salvatore Ferragamo con un calo del 10,7%, ma allo stesso tempo entrambi hanno un target degli analisti positivo (+22% medio) e quindi spazio di crescita nei prossimi mesi.
A confermare le stime degli analisti di Moncler c'è l’Health Score (salute finanziaria), un indicatore che riassume migliaia di dati di bilancio in una semplice valutazione, e applicato al titolo ci dice che presenta una performance finanziaria “ottima” con un punteggio di 4 su 5.
Allo stesso tempo, se andiamo a fondo delle valutazioni, nello specifico del "valore relativo" possiamo osservare le metriche che hanno definito un valore "discreto"
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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di asset, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".