La teoria dei giochi (Equilibrio di Nash) attacca la Svizzera.
Il dilemma è avere un Franco forte oppure continuare a comprarlo sul mercato tenendolo “apparentemente sotto controllo”. Nel primo caso soffocherebbe le esportazioni, mentre nel secondo caso sarebbe oggetto di problematiche di bilancio, difendendo in apparenza l’economia reale da un apprezzamento del Franco svizzero, considerata da sempre la valuta rifugio e scudo difensivo dalle turbolenze geopolitiche ed economiche.
Ad oggi quest’ultima opzione si può considerare questa fase ampiamente terminata oggi.
Ricordiamo che l'apprezzamento del Franco fu considerato brutale quando il cambio lo si lasciò andare, e precisamente a gennaio del 2015. Un’operazione senza precedenti apprezzandosi quasi del 30%.
Su questa analisi, ovviamente ci si aspetta che si dica il contrario da chi sta dall’altra parte della barricata e cioè in Svizzera. La realtà è ben diversa. La Banca nazionale svizzera già a giugno aveva confermato una politica monetaria espansiva e la volontà di frenare il franco. La correlazione con i mercati internazionali toccherà anche il Paese elvetico a sostenere ennesime nuove politiche di riforma.
Se la BNS comprerà ancora Euro come ha già fatto di recente sul mercato, amplierà nuovamente le riserve di valute, esponendosi pertanto a nuove incognite.
Di recente l’agenzia Reuters batteva un comunicato sui depositi a vista, considerati un segno rivelatore, sorti presso la banca centrale, ovviamente non è pervenuta alcun commento ufficiale da parte dei protagonisti. Normalmente gli operatori del mercato considerano un indicatore/anticipatore delle mosse della Banca nazionale sui mercati dei cambi.
Secondo alcuni la BNS potrebbe persino dover abbassare il proprio deposito ufficiale al di sotto dell'1% per dissuadere i flussi di rifugio sicuri.
Attualmente le obbligazioni societarie svizzere sono in difficoltà in termini di rendimenti colpendo in modo considerevole il settore del private banking.
E mentre i tassi aiutano il settore societario e il finanziamento del governo del paese, allo stesso tempo hanno a che fare con una valuta troppo forte, inclinando il trend delle esportazioni. La Svizzera non è sola in questo grande dilemma, si accompagna bene ad altre economie.
Ulteriore sguardo è l'indice delle aspettative del Zentrum für Europäische Wirtschaftsforschung (ZEW) determina quali sono le aspettative degli investitori istituzionali e degli analisti nei confronti dell'economia svizzera.
Qualsiasi dato superiore allo 0 indica ottimismo, mentre un dato negativo indica pessimismo.
Si tratta di un indicatore chiave delle condizioni operative e dello stato di salute economico..
Dati superiori al previsto devono essere interpretati come positivi/rialzisti per il franco svizzero (CHF), mentre valori inferiori alle attese sono da interpretarsi in senso negativo/ribassista per il CHF.