In questi giorni i mercati sono regolati principalmente dalle notizie, e le notizie delle ultime ore parlano di tensioni geopolitiche in aumento in Medio Oriente. Ciò ha contribuito a rafforzare i beni rifugio. A chi fosse sfuggito stiamo parlando dell’attacco ad alcune petroliere attorno allo Stretto di Hormuz (una via d'acqua cruciale per il petrolio fuori dal Golfo Persico) il ché ovviamente ha portato anche al rimbalzo dell’oro nero. Situazione che ha accentuato nuovamente le tensioni tra Stati Uniti e Iran.
Con i rendimenti delle obbligazioni in calo, lo yen e il franco svizzero sono i beneficiari della liquidità forex, mentre l'oro è improvvisamente riesploso aggiornando i massimi del 2019. Tra l’altro la settimana sta per concludersi con dati molto importanti in vista dell’appuntamento cruciale del FOMC della prossima settimana. Sono dati chiave per capire il sentiment dei consumatori statunitensi e considerando che circa il 70% dell'economia statunitense è guidata dai consumi interni capite bene che le vendite al dettaglio sono importantissime. Attenzione anche all'indicatore del Michigan Sentiment che per tutto il 2019 ha resistito ai colpi di un mercato traballante.
Possiamo già anticipare che si prevede un rallentamento (guidato da un calo sia delle condizioni attuali che delle aspettative), il ché potrebbe ovviamente portare la FED ad adottare da subito misure di espansione come il taglio del costo del denaro. In tutto questi contesto gli asset rifugio potrebbero beneficiarne ulteriormente, mentre il dollaro andrebbe a perdere quota.
Wall Street ha chiuso la sessione di ieri al rialzo con lo S&P 500 + 0,4% a 2892 punti, con i futures statunitensi che hanno guadagnato appena qualche tick. Nei mercati asiatici abbiamo avuto una sessione mista, con il Nikkei + 0,3% mentre lo Shanghai Composite ha perso -0,6%. Nel forex come detto si percepisce l’avversione al rischio, difatti anche valute come AUD e NZD legate alle materie prime sono sottoposte a crescente pressione.
Di oro e petrolio si è detto, aggiungiamo solamente che il metallo prezioso ha raggiunto $ 1350 e si tratta del massimo dall’aprile 2018. Il petrolio, invece, sulle notizie riportate in apertura ha guadagnato oltre 2 punti percentuali.