Stimoli fiscali in Cina. In Usa bene Walmart, attesa per la Fed

La Cina reagisce, Pechino incontra i governatori di sei province che da sole generano il 40% del Pil per varare piani di stimoli fiscali a sostegno dei consumi. Gli investitori attendono stasera la pubblicazione delle minute della Fed per carpire indicazioni sul prossimo rialzo dei tassi se di 50 o 75 punti base. Intanto dalla grande distribuzione americana arrivano segnali incoraggianti da Walmart e Home Depot.

I future sulle Borse europee sono bene intonati con rialzi nell’intorno dello 0,4% aiutati dal buon andamento dei mercati asiatici e dalla spinta arrivata ieri dai dati di Walmart e Home Depot dopo trimestrali sopra le attese.
"La solidità dei titoli azionari statunitensi ha sollevato il sentiment degli investitori. Gli investitori hanno risposto agli utili positivi dei rivenditori statunitensi", ha dichiarato Takatoshi Itoshima, strategist di Pictet Asset Management Japan.
In Asia da un lato abbiamo un’ottima performance del Nikkei giapponese ha superato quota 29.000 punti per la prima volta in più di sette mesi, dall’altra parte arriva anche il sostegnp degli indici cinesi con il Csi 300 che guadagna lo 0,8% bene anche a Hong Kong l’Hang Seng +0,9%.

Cina vara piano di stimoli fiscali

Alcuni rappresentanti del governo cinese ed i più alti rappresentanti di sei importanti province si sono incontrati per tracciare le linee guida di un piano di stimolo ai consumi. Secondo la tv pubblica locale, il premier Li Keqiang ha chiesto misure a favore dell’occupazione ed interventi “ragionevoli” a sostegno della crescita economica.
Sono entrate stanotte in vigore in Cina le linee guida sulle comunicazioni aziendali relative ad ambiente, ricadute sociali, pratiche di governo. Entro il 2025 la Cina si è prefissata di ridurre i principali inquinanti e i consumi energetici del 3% per unità di Pil, tagliando il consumo di energia e le emissioni di anidride carbonica del 13,5% e del 18% portando il riscaldamento pulito al 70% nel Nord della Cina. Al top della lista c’è l’obiettivo Net zero emissions entro il 2060, con il picco del carbonio da raggiungere entro il 2030, un doppio target che la Cina - paese con più emissioni inquinanti al mondo - ha promesso di onorare in ogni sede internazionale, ma che è tra i principali imputati dell’aumento del costo del lavoro e, quindi, dell’inflazione.

Stasera le minute della Fed

In attesa del simposio di Jackson Hole, in agenda la prossima settimana, stasera l'attenzione degli investitori sarà sui verbali del meeting di fine luglio, quando la Federal Reserve ha effettuato un nuovo rialzo dei tassi di interesse da tre quarti di punto. Il mercato cerca di capire come la banca centrale Usa deciderà di muoversi a settembre: dopo i dati sui prezzi al consumo, esponenti della Fed hanno sottolineato la comune determinazione a proseguire sulla strada dei rialzi dei tassi nell'ambito della lotta all'inflazione, ma l'allentamento delle condizioni finanziarie sembra minacciare tali sforzi.

Gazprom vede il gas in aumento del 60% in Europa

Nonostante il forte calo del greggio continua a preoccupare il prezzo del gas salito a 223 megawattora in Europa, il massimo storico era stato toccato a marzo a 227 euro. Il colosso statale russo, Gazprom ha avvertito che i prezzi del gas in Europa potrebbero aumentare del 60% a oltre 4.000 dollari per 1.000 metri cubi quest'inverno, poiché le esportazioni e la produzione dell'azienda continuano a diminuire a causa delle sanzioni occidentali,
"Possiamo aiutare l'Europa, in termini di stoccaggio, considerando la grande interruzione della domanda che stiamo vedendo finora, ma se i flussi di gas russi non arriveranno durante l'inverno il gas americano non sarà abbastanza. Non c'è soluzione, a parte una severa riduzione della domanda e il razionamento. Gli Stati Uniti non possono aiutare e non c'è abbastanza capacità di import in Europa per il gas naturale. L'Europa ha bisogno dei flussi di gas per affrontare l'inverno", ha affermato il fondatore di Skylar Capital Management, Bill Perkins, a Class Cnbc.

Obbligazioni

Riferimenti odierni saranno 3,14% per il tasso del Btp decennale benchmark e 216 punti base per lo spread sul Bund a 10 anni, all'indomani di una seduta che ha visto salire i rendimenti dopo un rally a Ferragosto legato ai timori di recessione.
La Reserve Bank of New Zealand ha varato il settimo rialzo dei tassi di interesse consecutivo, da mezzo punto percentuale, segnalando un futuro percorso più aggressivo per combattere l'inflazione.
I prezzi al consumo in Gran Bretagna a luglio sono saliti al 10,1% su anno, contro attese pari al 9,8%. Il dato potrebbe determinare un nuovo rialzo dei tassi da mezzo punto percentuale a settembre da parte di Bank of England per cercare di combattere l'inflazione, che a ottobre supererà il 13% nelle previsioni della banca centrale, ma la mossa rischia di pesare sull'economia britannica e sulla sterlina. Secondo un sondaggio Reuters la BoE, dopo un aumento di 50 punti base al prossimo meeting, dovrebbe poi rallentare il ritmo dei rialzi, con un ritocco da 25 punti base a novembre seguito da una pausa.
Sempre a luglio, i prezzi al dettaglio in Gran Bretagna sono saliti dello 0,9% su mese e del 12,3% su anno, contro attese pari a +0,6% e +12,0%, mentre i prezzi alla produzione aumentano dell'1,6% congiunturale e del 17,1% tendenziale (attese +0,8% e +16,2%).

In uscita il dato sul Pil della zona euro

Riflettori in mattinata sulla stima relativa al Pil del blocco nel secondo trimestre, con il consensus che converge su rialzi dello 0,7% congiunturale e del 4,0% su anno, dopo +0,6% e +5,4% rispettivamente del primo trimestre, quando l'economia del blocco è cresciuta molto più rapidamente del previsto nonostante l'impatto del conflitto ucraino.

Cambi

Dollari australiano e neozelandese volatili nelle contrattazioni asiatiche, mentre il biglietto verde è in marginale ribasso in attesa delle minute della Fed; lo yuan rimbalza dopo aver toccato i minimi da 3 mesi sulle aspettative di maggior sostegno da parte di Pechino all'economia. Attorno alle 7,40 il cross euro/dollaro vale 1,0175 (in rialzo di 0,05%); il cambio euro/yen 136,59 (in rialzo di 0,04%) mentre il dollaro scambia a 134,19 su yen (in calo di 0,01%).

Petrolio

Prezzi in ripresa rispetto ai minimi da sei mesi, dopo che i dati Api hanno evidenziato un calo superiore alle attese delle scorte Usa di greggio e benzina. Sempre alle 7,40, il futures sul Brent viaggia in rialzo di 91 cent a 93,25 dollari il barile e quello sul Nymex di 94 cent a 87,47 dollari.

Titoli sotto la lente a Piazza Affari

Citigroup (NYSE:C) ha riavviato la copertura del titolo con "neutral" su Mediaset (BIT:MFEB), assegnando un target price di 0,7 euro ad azione.
Morgan Stanley (NYSE:MS) ha tagliato il target su Eni (BIT:ENI) a 14,1 euro da 15,4 euro.
Elica punta a nuove acquisizioni che permetteranno alla società di entrare in nuovi segmenti e mercati geografici, come il Nord America, ha detto il presidente e maggiore azionista Francesco Casoli a Il Sole 24 Ore, escludendo che il titolo possa abbandonare Piazza Affari, anche se "finora (la Borsa) non ha riconosciuto il vero valore di Elica". Il focus di Elica resta sull'M&A, con la possibilità di operazioni trasformative carta su carta, aggiunge Giovanni Tamburi, presidente di Tip, il secondo maggior azionista.