Premessa: opero su STMicroelectronics NV (MI:STM) dai tempi di Pasquale Pistorio. Quindi la conosco molto bene, a tutti i livelli.
Ricordo di aver comprato azioni di questa azienda in anni in cui quotavano abbondantemente sopra quota € 100,00 (ma erano i tempi della bolla dot com quelli).
Dopo l'esplosione della sopracitata, il valore del titolo si è stabilizzato, diciamo così, in un range di prezzi che è andato dal massimo ad € 22,54 del 22 novembre del 2002 ad un minimo, quello del giorno 06 marzo 2009 di € 3,10.
"Il 2017 e' stato un anno di grandi successi. Siamo molto felici di essere qui a presentare questi risultati e puntiamo a far leva sulla crescita raggiunta per raggiungere ulteriori miglioramenti".
Queste le parole di oggi di Carlo Bozotti, Ceo e presidente di Stm, a cui succederà Jean-Marc Chery.
Parole pronunciate nel corso della conference call di presentazione dei conti del quarto trimestre 2017.
Stando sempre al Bozzoni: "L'obiettivo per il 2018 e' continuare a registrare una crescita sostenibile e redditizia".
Dall'estate del 2016 il valore del titolo STM (MI:STM). è cresciuto in modo esponenziale, grafici alla mano.
Non è un caso che la società produttrice di microprocessori si trovi a prezzare agli attuali valori quindi.
I dati comunicati oggi al mercato non fanno ancora i conti però con una nuova realtà, quella di un dollaro statunitense svalutatosi tanto e troppo velocemente, in gennaio.
ST Microelectronics, che ormai ha grandissima parte del suo fatturato denominato in dollari statunitensi ha però impianti localizzati principalmente in Europa.
Questo significa che sostiene costi in euro. Non è ancora detto che da qui a fine anno i profitti della società debbano necessariamente contrarsi, perché in questa fase la spinta della ripresa economica europea potrebbe compensare in qualche modo.
Certo è che da sempre questa società soffre nei periodi di debolezza della divisa statunitense. Accadrà anche questa volta? I vertici societari hanno già previsto o considerato il tutto?
Ma veniamo a noi, investitori alla ricerca di guadagno.
Il titolo in questione è capace di movimenti isterici, è volatile di suo, da sempre, sia nelle fasi di upside che di downside.
Spesso minimi e massimi pazzeschi vengono prodotti con picchi riassorbiti del tutto o in gran parte in meno di un minuto.
Trattasi quindi di un titolo difficile su cui operare, da esperti e per il quale la "tecnica dei cento colpi" risulta, a volte, la migliore.
Fanno eccezione però certi livelli, aree grafiche in cui ha sempre senso posizionarsi in acquisto, anche per veloci ingressi da scalper.
In questo caso vado ad evidenziarvi la presenza di un gap millimetrico ancora aperto e presente sul grafico giornaliero dal 23 ottobre 2017.
Con un euro in ulteriore apprezzamento non mi stupirebbe vederlo chiuso, fra non molto.