Sp500 incerto nel giorno dei nuovi dati sul raffreddamento del mercato del lavoro.
Il cambio delle aspettative sul taglio dei tassi anche oggi determina il trend di borsa con il mercato sempre più convinto dell'arrivo a marzo del primo allentamento di politica monetaria.
I nuovi posti di lavoro nel settore privato a novembre hanno raggiunto 103.000, erano 106.000 nel periodo precedente (dato revisionato). Il consensus si aspettava 130.000. La variazione positiva di novembre è la seconda più bassa del 2023. Per la prima volta da inizio 2021 i settori del divertimento e dell’ospitalità registrano una variazione negativa.
Resta calda l’attesa per il dato sull'occupazione in agenda per venerdì.
Tornando all’argomento principe delle ultime settimane, il mercato come già detto continua ad avere aspettative importanti sul taglio dei tassi già nel corso del primo trimestre 2024.
Nonostante che la Lagarde tenda a minimizzare l’entusiasmo per tale evenienza, visto il forte impatto dei dati raccolti di volta in volta prima di ogni decisione di politica monetaria, risulta comunque evidente il cambio di atteggiamento da parte della maggior parte dei banchieri centrali occidentali, con i falchi che oggi appaiono più accondiscendenti.
Le dinamiche di prezzo sotto i nostri occhi, nella fattispecie dei bond a lunga duration, implicano che il mercato è ora alla ricerca non dell'ultimo rialzo, ma del primo taglio. Le cause di questo cambiamento sono da ricercare principalmente in un contesto macroeconomico che inizia a dare segnali di debolezza.
Con l’inflazione in discesa, l'IPC di ottobre negli Stati Uniti che si è attestato allo 0% su base mensile (anche l'IPC core è risultato più debole del previsto, allo 0,2%) e l'IPC dell'Eurozona di novembre che è sceso al 2,4% su base annua, è evidente anche una certa debolezza nel mercato del lavoro americano, da sempre molto resiliente.
Le Non Farm Payroll (che verranno aggiornate venerdì) sono uscite a 150k in ottobre, al di sotto delle 180k attese dal mercato e meno della metà di quelle di settembre. Anche il tasso di disoccupazione è salito al 3,9% dai recenti minimi del 3,4%.
E’ pur vero che la crescita negli Stati Uniti rimane robusta, con il PIL del terzo trimestre pari al 5,2% su base annua, ma si prevede comunque un rallentamento sostanziale nel quarto trimestre, con le attuali previsioni della Federal Reserve di Atlanta che indicano una crescita del PIL nel quarto trimestre di circa l'1%.
In merito all’'Europa, invece, sembra esserci in alcune aree già recessione, con una crescita del PIL del terzo trimestre pari a -0,1%, mentre i PMI rimangono saldamente al di sotto di 50, con tale valore soglia che definisce l'espansione rispetto alla contrazione.
Sono questi dati allarmanti? No, almeno per ora! Ma con un'inflazione vicina agli obiettivi da diverso tempo indicati dalle Banche Centrali sia nell'Eurozona che negli USA, la necessità di rimanere così restrittivi diminuisce e anzi la politica diventa più restrittiva quanto più l'inflazione scende se i tassi rimangono stabili.
A tal proposito è lecito che il mercato pensi alla fine dei rialzi e ad un eventuale primo taglio. Ma quando avverrà?
I futures a breve scadenza prevedono per il prossimo anno tagli di circa 125 pb sia negli Stati Uniti che nell'Eurozona, con probabilità di un primo taglio in aumento. Il mercato prevede il 72% di probabilità di un taglio da parte della Fed entro marzo e l'88% di probabilità nell'Eurozona.
Non ci è data sapere la tempistica di tali operazioni ma è chiaro che se le economie continuassero a indebolirsi e l'inflazione si avvicinasse agli obiettivi delle banche centrali, lo scenario del “taglio rapido” diventerebbe estremamente concreto.
Con questo scenario, non può non confermarsi il grande interesse per i prezzi attuali dei bond a lunga duration, asset class ancora oggi probabilmente sottovalutata.
Buon Investing!