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Tori dell’EUR al comando dopo la BCE, yuan in calo

Pubblicato 10.03.2014, 13:43
Aggiornato 07.03.2022, 11:10
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La flessione inattesa delle esportazioni cinesi continua a frenare la propensione al rischio in questo lunedì. L’intervento della PBoC di oggi fa riflettere su una possibile strategia di lungo periodo per indebolire lo yuan, favorendo così le esportazioni del paese. Le valute del G10 sono per lo più vendute contro l’USD, le piazze azionarie asiatiche hanno chiuso in rosso. Nonostante la propensione contenuta, i cross con l’EUR consolidano i guadagni dopo la riunione della BCE. In Giappone, la debolezza del dato riferito al PIL fa sì che lo yen venga venduto, perché si prospetta un aumento degli stimoli monetari da parte della BoJ prima dell’entrata in vigore, il primo aprile, dell’aumento dell’imposta sulle vendite. I corti speculativi sullo JPY perdono slancio.


Euro toro

Il mancato intervento della BCE alla riunione del 6 marzo ha avuto delle conseguenze tangibili sul complesso EUR e sui tassi. Lo spread fra i rendimenti dei titoli di stato decennali tedeschi e spagnoli è sceso ai minimi da ottobre 2010 (circa 2,72-2,73%), la curva EUR-OIS (tasso EONIA) è aumentata ed è più ripida. La solidità dei dati sulla produzione industriale tedesca di venerdì è stata solo una scusa per far salire l’EUR/USD a 1,3915 (massimo da ottobre 2011). I dati contrastanti pubblicati in Francia e Spagna stamattina non hanno intaccato l’umore di chi opera sull’EUR.

Nonostante il calo dell’EUR/USD in scia alla sorpresa generata dal dato NFP negli USA venerdì, la coppia ha iniziato bene la settimana. La scorsa settimana avevamo avvertito che la violazione del livello a 1,3800 avrebbe generato una solida base per le opzioni su questo livello. Infatti, abbondano gli ordini d’acquisto per le opzioni a 1,3800/25, e si stanno formando altre posizioni al rialzo sopra 1,3900. Dal punto di vista tecnico, l’EUR/USD sta ampliano il canale di trend rialzista in formazione da febbraio e gli indicatori tecnici sono nettamente rialzisti. Ora gli occhi sono puntati sul prossimo livello psicologico a 1,4000.

L’EUR/JPY si aggira intorno al massimo del canale di trend rialzista (143,50), gli indicatori di trend e momentum sono nettamente positivi sopra la copertura pendente della nuvola di Ichimoku (oggi compresa fra 141,80 e 143,31). Discreti ordini d’acquisto per le opzioni a 143,00 dovrebbero frenare il ribasso in questo lunedì. Sul lato ascendente, le offerte dovrebbero entrare in gioco prima di 144,00 (esercizio delle opzioni). La resistenza chiave si trova a 145,69 (massimo del 27 dicembre 2013). Qui il rischio principale è rappresentato dalle notizie sfavorevoli per lo yen. ll primo aprile entrerà in vigore l’aumento dell’imposta sulle vendite (dal 5,0% all’8,0%) e i dati economici rimangono fragili per sostenere un tale rialzo. Le speculazioni su stimoli aggiuntivi dalla BoJ generano vendite sullo yen, anche se, stando ai dati della CFTC del 4 marzo, c’è stata una flessione dei corti sulla divisa giapponese.

La scorsa settimana il trend rialzista dell’EUR/GBP ha acquisito slancio. La coppia ha infranto il massimo del canale di trend ribassista più ampio (0,82900), per poi compiere un rally fino alla media mobile a 100 giorni (attualmente a 0,83298). I tori esitanti della GBP dovrebbero mantenere la coppia all’interno della zona di consolidamento rialzista. La prossima resistenza chiave si trova a 0,83915 (61,8% di Fibonacci sul calo in atto da agosto 2013 a febbraio 2014). Sul lato discendente, s’intravedono supporti a 0,8300 (esercizio delle opzioni) e poi in corrispondenza delle medie mobili a 21 e 50 giorni (0,82448/630).


Breve nota sulle esportazioni cinesi

A febbraio le esportazioni cinesi sono crollate del 18,1%, ridestando i timori sulla fragilità della crescita cinese. La PBoC ha tagliato dello 0,18% la quotazione ufficiale dello yuan, livello massimo da luglio 2012. A differenza dell’intervento precedente della banca, volto ad aumentare la volatilità bidirezionale negli scambi con lo yuan, l’azione di oggi lascia presagire un mutamento nella politica per indebolire lo yuan e aiutare così gli esportatori. Infatti, ora si ritiene che la forza dello yuan possa ostacolare la competitività della Cina. Il fallimento della Chaori Solar Energy Science & Technology Company di Shanghai della scorsa settimana ha indebolito la propensione al rischio degli investitori in Cina.

Lo yuan cinese ha aperto in gap a 6,1296 (venerdì aveva chiuso a 6,1274) e poi ha compiuto un rally fino a 6,1460. Gli indicatori di trend e momentum della coppia USD/CNY rimangono nettamente rialzisti. Prima di 6,1500 s’intravedono offerte, la volatilità implicita a un mese è ai massimi dalla stretta sulla liquidità di giugno 2013.

chart

EURUSD L’EUR/USD sta sfidando la robusta banda di resistenza tra 1,3832 (massimo 25/10/2013) e 1,3893. Un supporto iniziale si attesta a 1,3825 (massimo 28/02/2014), mentre un supporto orario può essere ubicato a 1,3708 (minimo 05/03/2014). Nel medio termine il potenziale di formazione del triangolo ascendente allude a un ulteriore potenziale di rialzo verso 1,4368. Una resistenza chiave si trova a 1,4247 (massimo 27/10/2011). È necessaria una rottura del supporto a 1,3643 per invalidare la propensione rialzista attuale a medio termine.

GBPUSD La GBP/USD è ancora vista in una fase di consolidamento dopo il forte rialzo dal minimo a 1,6252. Di conseguenza è necessaria una rottura della resistenza chiave a 1,6823 per riprendere il rialzo sottostante. Supporti orari si attestano a 1,6686 (si veda anche il canale rialzista) e a 1,6641, mentre un supporto chiave si trova a 1,6584. A più lungo termine la struttura tecnica favorisce una propensione rialzista fintanto che regge il supporto a 1,6220 (minimo 17/12/2013). Una rottura decisa della resistenza a 1,6668 apre la strada a un movimento verso la resistenza maggiore a 1,7043 (massimo 05/08/2009). Tuttavia, un movimento sostenibile oltre tale livello è improbabile nelle prossime settimane.

USDJPY L’USD/JPY ha rotto la resistenza chiave a 102,70-102,83. È favorito un ulteriore aumento a medio termine verso la resistenza a 104,92 (massimo 16/01/2014). Attualmente si attesta una resistenza oraria pari a 103,76, mentre i supporti orari sono ubicati a 102,61 e a 102,24 (minimo infragiornaliero). Una propensione rialzista di lungo periodo è favorita finché regge l'area del supporto chiave data dalla media mobile a 200 giorni (attorno a 100,26) e a 99,57 (vedasi anche la linea di tendenza in aumento dal minimo a 93,79 (13/06/2013). Un’importante resistenza si attesta a 110,66 (massimo 15/08/2008).

USDCHF Venerdì l’USD/CHF ha registrato una chiusura al di sotto del supporto a 0,8800. È stato altrettanto violato il supporto orario a 0,8778. La struttura tecnica di breve termine è negativa finché i prezzi rimarranno al di sotto della resistenza a 0,8816 (massimo 07/03/2014). Un'altra resistenza si trova a 0,8896 (massimo 05/03/2014). In una prospettiva a più lungo termine, la struttura presente da 0,9972 (24/07/2012) è vista come una grande fase correttiva. Ad ogni modo la rottura del supporto chiave a 0,8800 (minimo 27/12/2013) apre la strada a un ulteriore calo verso il successivo supporto chiave a 0,8568 (minimo 27/10/2011).

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