JP Morgan (NYSE:JPM) reputa che gli attuali prezzi del Bitcoin siano insostenibili e quindi secondo la Banca americana questi livelli di prezzo saranno presto riassorbiti.
Ci sono varie motivazioni a sostegno di questa tesi e sotto il profilo tecnico sembra corretto che per mantenere certi prezzi, ci sia bisogno di un calo della volatilità, ancora su livelli troppo alti. Nell’analisi davvero molto interessante, risulta che nell’incremento di capitalizzazione del Bitcoin, gli istituzionali abbiano contribuito solo per 11 miliardi, poco più del 1,5% quindi. Ne deriva che, secondo gli analisti d’oltreoceano, il movimento al rialzo sia ascrivibile ai soli investitori “retail”.
In controtendenza rispetto a questa impostazione, la notizia che l’acquisto imponente di Bitcoin nei giorni scorsi da parte di Tesla (NASDAQ:TSLA) sia avvenuto con "CoinBase" e che l’exchange abbia tra i suoi clienti più di cinque società Fortune 500 che, ricordiamolo, classifica le maggiori imprese societarie statunitensi misurate sulla base del loro fatturato. E quindi i grandi investitori, a dispetto dei numeri, stanno partecipando alla salita e stanno godendo i frutti dei nuovi aggiornamenti dei record storici sul Bitcoin, ieri nei confronti di euro giunto a €43.460 ed Ethereum oggi nei confronti di euro approdato a €1.590.
Circa i volumi, rimangono sostenuti per il Bitcoin, al di sopra della media quotidiana di 10 miliardi di dollari, mentre sono attorno a 5 miliardi per Eth, distanti dai picchi di fine gennaio e quindi non troppo “in linea” con la salita che necessita, ricordiamolo del supporto dei volumi.