Market Brief
I mercati forex continuano a concentrarsi sugli sviluppi dei negoziati con la Grecia. La scorsa settimana i mercati si sono mossi sull’onda di un sentiment positivo in vista di un possibile pacchetto di aiuti alla Grecia, questa settimana, invece, è iniziata con toni più negativi. Rileviamo che la situazione è fluida, non si è arrivati a nessun accordo nonostante gli intensi colloqui del fine settimana. Sebbene le proposte di riforme del governo greco siano state accolte positivamente dalle istituzioni e dai membri dell’Eurozona, permane un forte scetticismo sull’abilità del governo greco di attuarle. Stando agli ultimi lanci d’agenzia, il concetto di un “time out” (sospensione di 5 anni dell’appartenenza della Grecia all’UE) non è più sul tavolo; Bruxelles ha dato al primo ministro Alexis Tsipras un ultimatum di 72 ore per far approvare in parlamento le nuove misure d’austerità (secondo i membri dell’Eurozona, le misure approvate in precedenza non sono più sufficienti) prima che possa iniziare la discussione sul pacchetto di aiuti da 74 miliardi di euro. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha dichiarato che “si è persa la moneta più importante, ovvero la fiducia” e ha ammonito che l’accordo per aiutare la Grecia non si farà “a tutti i costi”. Nella notte, i mercati forex hanno avuto un andamento sommesso perché gli operatori attendevano sviluppi concreti sulla Grecia. L’EUR/USD è salito a 1,1150 da 1,1090, mentre l’USD/JPY ha compiuto un rally fino a 122,75 da 121,90. Sugli indici azionari asiatici è tornata la propensione al rischio, con il Composite di Shanghai in rally del 2,96%, sviluppo che ha aiutato il Nikkei a guadagnare l’1,58% e l’Hang Seng lo 0,33%. I futures sull’S&P 500 sono in lieve calo, pari al -0,31%. I rendimenti dei decennali USA sono scesi un po’, al 2,38%, dopo il forte rally di venerdì. In avvio di settimana, si è ristretto lo spread dei titoli decennali della periferia europea. In Cina, le esportazioni sono aumentate del 2,8% a/a, più dell’1,0% previsto. Le importazioni sono scese del -6,7%, il risultato è comunque di gran lunga migliore rispetto all’atteso -16,2%. Il surplus commerciale si è ridotto ma è rimasto positivo, a 46,5 miliardi di USD rispetto ai 59,5 miliardi di USD di maggio. I risultati positivi si sono rispecchiati nel ritrovato ottimismo dei mercati azionari cinesi. In Nuova Zelanda, le vendite di abitazioni sono aumentate del 29,2% a/a, salendo a 7.426 a giugno, dopo l’aumento del 21,6% registrato il mese precedente. Il prezzo medio delle case è salito del 5,4% a/a, soprattutto a causa dell’aumento registrato ad Auckland. Sempre in Nuova Zelanda, a giugno i prezzi dei generi alimentari sono aumentati dello 0,5% m/m dopo il rialzo dello 0,4% del mese scorso. La coppia NZD/USD ha invertito le perdite di venerdì, quand’era scesa a 0,6700, compiendo un rally fino a 0,6750 nei primi scambi europei. Il superamento del livello a 0,6780 ridurrà il rischio di una ripresa del trend ribassista, l’obiettivo sarà la resistenza a 0,6885.
Peter Rosenstreich, Chief FX Analyst,
Swissquote Europe Ltd